Si parla di un disperso

Tromba d'aria su Taranto, crolli e feriti all'Ilva

Redazione

Una violenta ondata di maltempo si è abbattuta su Taranto e una tromba d'aria ha causato il crollo di un camino di una 'cokeria' dell'Ilva. Il sindaco di Taranto Ippazio Stefano ha riferito: "Ci sono molti danni, auto ribaltate per le strade e un disperso che stanno cercando i vigili del fuoco. Aspettiamo notizie dal 118, ufficilamente al momento non ci sono vittime". L'Ilva, in una nota, ha precisato che un suo dipendente, che era alla guida di una gru caduta in mare, risulta disperso. A causa del forte vento, nell'area portuale adibita al carico e scarico del materiale del siderurgico, sono crollati anche alcuni caricatori. La tromba d'aria ha scoperchiato numerosi capannoni di diversi reparti del siderurgico, e un incendio si è verificato nella zona dell'area a caldo.

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    Una violenta ondata di maltempo si è abbattuta su Taranto e una tromba d'aria ha causato il crollo di un camino di una 'cokeria' dell'Ilva. Il sindaco di Taranto Ippazio Stefano ha riferito: "Ci sono molti danni, auto ribaltate per le strade e un disperso che stanno cercando i vigili del fuoco. Aspettiamo notizie dal 118, ufficilamente al momento non ci sono vittime". L'Ilva, in una nota, ha precisato che un suo dipendente, che era alla guida di una gru caduta in mare, risulta disperso. A causa del forte vento, nell'area portuale adibita al carico e scarico del materiale del siderurgico, sono crollati anche alcuni caricatori. La tromba d'aria ha scoperchiato numerosi capannoni di diversi reparti del siderurgico, e un incendio si è verificato nella zona dell'area a caldo. Crollate per il forte vento anche numerose gru nell'area portuale in uso all'Ilva, mentre gli impianti dell'area a caldo sono andati in blocco e i tecnici stanno mettendo in sicurezza, in particolare, il reparto ossigeno per scongiurare il rischio di esplosioni. Tutti i lavoratori hanno abbandonato l'area dello stabilimento a bordo delle loro vetture, e la viabilità in direzione del capoluogo è particolarmente difficoltosa. Da Bari sono partite alcune squadre di Vigili del Fuoco in supporto.

    I sommozzatori dei vigili del fuoco stanno arrivando a Taranto per iniziare le ricerche di un operaio che risulterebbe disperso in seguito alla tromba d'aria che ha colpito l'Ilva. L'uomo, secondo alcune segnalazioni, si trovava nella cabina di una gru crollata in mare.

    A quanto riferisce all'Adnkronos Mimmo Panarelli, responsabile territoriale della Fim Cisl, e confermato da altre fonti, ''potrebbero esserci tre dispersi'' per le conseguenze determinate nell'area portuale dell'Ilva dalla tromba d'aria che si è abbattuta stamane su Taranto e Statte. ''Intanto quasi tutti i lavoratori hanno lasciato lo stabilimento per lo spavento. Molti se ne sono andati. Non si può continuare a lavorare senza sicurezza'', spiega. Crolli e tetti scoperchiati si sono verificati anche a Statte.

    Sono mobilitati tutti i mezzi di soccorso dello stabilimento, vigili del Fuoco e Ambulanze, e stanno convergendo anche i mezzi di soccorso cittadini e provinciali, Vigili del fuoco e 118. Lo stabilimento sta mettendo in atto tutte le procedure che in questi casi di emergenza generale vengono adottate. Come fa sapere la stessa azienda, "sono crollati un capannone all'imbarco prodotti e la torre faro, è crollato il Camino delle batterie uno e tre".     

    "Lo stabilimento sta mettendo in atto tutte le procedure che in questi casi di emergenza generale vengono adottate", conclude Ilva sottolineando che "gli impianti sono, come da procedura d'emergenza generale, presidiati". A quanto riferisce all'Adnkronos Mimmo Panarelli, responsabile territoriale dei metalmeccanici della Fim Cisl, all'Ilva, colpita poco fa da una tromba d'aria, sarebbe caduta in acqua una delle gru situate sopra uno dei pontili che affacciano sul mare e che si trovano all'interno dell'enorme stabilimento dell'azienda siderurgica. Sarebbe parzialmente crollata una ciminiera dello stabilimento Ilva di Taranto, su cui si e' abbattuta stamattina una tromba d'aria. Sul posto soccorritori, vigili del fuoco e forze dell'ordine. Nello stabilimento anche alcuni incendi che, dalle prime informazioni, sarebbero legate ai gas di scarico.

    Secondo l'azienda al momento sono 20 i feriti lievi in infermeria dello stabilimento Ilva dopo la tromba d'aria che si è abbattuta sul capoluogo jonico mentre due feriti sono stati portati in ospedale dal molo. L'azienda, si precisa ancora nella nota, ha messo in atto tutte le procedure di emergenza generale, gli impianti sono presidiati, in azienda sono presenti i Comandanti dei Vigili del Fuoco provinciale e regionale. Non c'è stato alcun incendio. Le fiamme visibili dall'esterno - si precisa ancora nella nota - sono relative agli sfoghi di sicurezza provocati dalle candele di sicurezza degli impianti.
    Tutta l'area ghisa è sotto controllo, l'azienda ha subito gravi danni strutturali ancora da quantificare - si sottolinea ancora nella nota dell'Ilva - non c'è stata evacuazione, sono stati messi in circolo tutti i bus aziendali per raccogliere il personale non addetto alla gestione dell'emergenza generale e accompagnarlo alle portinerie e ai punti di incontro dell'azienda.

    Al momento, stando a quanto affermato dal sindaco di Bari Michele Emiliano, la velocità dei venti è calata dai “39 ai 32 nodi al chilometro” e le possibilità che un residuo della tromba d'aria che ha colpito Taranto possa spingersi fino al capoluogo barese sono meno concrete. “E'più concreto- ha aggiunto Emiliano – il rischio di grandine e pioggia verso le 15-15:30”. Per il Ministro dell'ambiente, Corrado Clini, l'Ilva non correrebbe nessun rischio esplosione: "C'è un rapporto della Protezione Civile - ha detto Clini - che dice che la situazione è governata". Il bilancio definitivo dei feriti, giunto nelle prime ore del pomeriggio, parla di 38 feriti tutti provenienti dall'area industriale su cui si è abbattuta la tromba d'aria. Altri 8 bambini della scuola elementare di Statte sono stati invece medicati all'ospedale "Moscati" in seguito a delle lievi ferite.

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