
Finanza & politica
Legge di stabilità, dimezzati gli emendamenti
Sono stati dimezzati gli emendamenti al disegno di legge di stabilità in commissione Bilancio della Camera: delle 1.588 proposte di modifica, soltanto 877 hanno passato il vaglio di ammissibilità. Ammonta invece a 6,7 miliardi il “tesoretto” dopo le modifiche parlamentari della manovra fiscale, secondo le stime dei relatori Renato Brunetta (Pdl) e Baretta (Pd). I fondi verranno dalla mancata riduzione dell’Irpef. Parte dei fondi così recuperati dovrebbero andare al capitolo detrazioni e deduzioni (eliminazione di tetto, franchigia e retroattività), allo stop all’aumento dell’aliquota Iva del 10 per cento.
Sono stati dimezzati gli emendamenti al disegno di legge di stabilità in commissione Bilancio della Camera: delle 1.588 proposte di modifica, soltanto 877 hanno passato il vaglio di ammissibilità. Ammonta invece a 6,7 miliardi il “tesoretto” dopo le modifiche parlamentari della manovra fiscale, secondo le stime dei relatori Renato Brunetta (Pdl) e Baretta (Pd). I fondi verranno dalla mancata riduzione dell’Irpef. Parte dei fondi così recuperati dovrebbero andare al capitolo detrazioni e deduzioni (eliminazione di tetto, franchigia e retroattività), allo stop all’aumento dell’aliquota Iva del 10 per cento. Al netto di queste modifiche restano disponibili 1,1 miliardi nel 2013, 3,1 nel 2014 e 2,5 nel 2015, da destinare probabilmente alla riduzione del cuneo fiscale. Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli ha chiarito che i fondi per i malati di Sla ci saranno.
L’Istat vede nero sull’occupazione, ma riconosce uno “stimolo” nella manovra Monti. Il prodotto interno lordo (pil) italiano si ridurrà del 2,3 per cento quest’anno. Anche nel 2013, nonostante un moderato recupero dell’attività economica nel secondo semestre, la variazione media resterebbe leggermente negativa (meno 0,5). Sempre secondo l’Istituto nazionale di statistica, invece, la maggiore partecipazione al mercato del lavoro osservata a partire dalla fine del 2011 è alla base del rilevante incremento del tasso di disoccupazione previsto per il 2012 al 10,6 per cento. Nel 2013 il tasso di disoccupazione salirebbe fino all’11,4 per cento. Quanto all’operato del governo Monti e alla legge di stabilità in corso di approvazione in Parlamento, l’Istat prevede che un intervento sull’Iva limitato all’aliquota ordinaria e misure di riduzione del cuneo fiscale avrebbero “un effetto di stimolo (ancorché contenuto) dell’occupazione”.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso a 356 punti, 7 punti in più da venerdì.
Oggi il management Fiat incontra i sindacati firmatari dell’accordo di Pomigliano. I responsabili di Fabrica Italia Pomigliano incontreranno i rappresentanti territoriali di Fim, Uilm, Fismic e Ugl per un “esame congiunto” sul licenziamento di 19 dipendenti annunciato dal Lingotto per poter eseguire la sentenza che dispone l’assunzione nella newco di 19 iscritti Fiom e mantenere comunque inalterato l’organico. I sindacati ieri avevano minacciato un ricorso contro la messa in mobilità dei lavoratori.
Parigi riflette su un taglio da 30 miliardi di euro del costo del lavoro. E’ questa la ricetta per rilanciare la competitività dell’economia francese contenuta nel rapporto commissionato dal governo all’industriale Louis Gallois, che ieri ha consegnato il suo lavoro al premier Jean-Marc Ayrault. Commentando le proposte di Gallois, il ministro delle Finanze, Pierre Moscovici, ha annunciato che il governo accoglierà il suggerimento dell’industriale. Non è ancora del tutto chiaro come il governo reperirà le risorse necessarie per questo sgravio fiscale.
“Non ho commenti da fare. Noi andiamo avanti per la nostra strada”. Così ieri Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ha commentato le voci di un possibile matrimonio con Intesa Sanpaolo. Poi ha bollato come “cose folli” i timori su possibili scalate dall’estero.
Nel grafico: SULLA COMPETITIVITA’ L’ITALIA ARRANCA. “Nel lungo periodo l’Italia mostra un andamento stagnante della produttività oraria”, si legge in una slide (vedi sopra) presentata dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, in un seminario a porte chiuse organizzato nelle scorse settimane da Astrid, associazione presieduta da Franco Bassanini. La produttività, cioè la quantità di lavoro necessaria per produrre un’unità di un bene specifico, è uno dei fattori principali per spiegare l’andamento della competitività di un paese.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
