Da Confindustria a Passera, spunta il partito degli ottimisti

Marco Valerio Lo Prete

Secondo Confindustria ci sono “spazi per un rimbalzo” della crescita. Incognite sul voto. In Italia “la caduta della domanda interna è stata così violenta da creare spazi per un rimbalzo e l’indice anticipatore Ocse predice la graduale attenuazione della riduzione del pil nei prossimi trimestri”. E’ quanto sostenuto ieri dal Centro studi di Confindustria (Csc) nel suo bollettino mensile Congiuntura flash. 

    Secondo Confindustria ci sono “spazi per un rimbalzo” della crescita. Incognite sul voto. In Italia “la caduta della domanda interna è stata così violenta da creare spazi per un rimbalzo e l’indice anticipatore Ocse predice la graduale attenuazione della riduzione del pil nei prossimi trimestri”. E’ quanto sostenuto ieri dal Centro studi di Confindustria (Csc) nel suo bollettino mensile Congiuntura flash. A proposito della situazione economica del paese, il Csc ha scritto che “le statistiche in agosto hanno sorpreso all’insù”. Ancora: “E’ diminuita sensibilmente nei mesi estivi la quota di imprese che giudicano peggiorate le condizioni per gli investimenti”. Dal pensatoio di Viale dell’Astronomia aggiungono però che “il clima di fiducia rimane ai minimi e il ‘meno peggio’ estivo può tradursi in una flessione più marcata in autunno, complice il deterioramento nel resto dell’Unione europea”. Non a caso “la principale fonte di instabilità” dell’economia globale “rimane l’Eurozona, dove gli indicatori qualitativi mostrano un peggioramento della recessione nel trimestre in corso”. Quanto al nostro paese, infine, “il quadro resta, da tempo ormai, condizionato dalle incognite sulla composizione del Parlamento che uscirà tra pochi mesi dalle elezioni”.

    Anche il ministro Passera vede (un po’) rosa, poi rivendica le misure pro imprese. “Si cominciano a vedere alcuni elementi positivi” nella congiuntura economica, ha detto ieri il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, intervistato da SkyTg24. E’ opportuno però “aspettare per vedere se i segnali si consolidano”, ha aggiunto. Il ministro ha poi annunciato che a partire da gennaio le imprese che vantano crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni “verranno pagate in 30-60 giorni, e così riusciremo ad abbassare l’enorme peso sul debito delle piccole e medie imprese”. Due sere fa, su proposta dei ministri per gli Affari europei e della Giustizia, Enzo Moavero e Paola Severino, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo per recepire la direttiva europea sui tempi massimi di pagamenti alle imprese da parte della Pubblica amministrazione.

    Poteri forti ottimisti, ma solo se resta Monti. “Più che la Giornata del risparmio è sembrata il giorno dell’endorsement”. Così ieri Antonio Satta, vicedirettore di Mf/Milano Finanza, ha sintetizzato il senso dell’atteso appuntamento dell’Acri (Associazione delle fondazioni e delle casse di risparmio) di due giorni fa. “Tutto il mondo della finanza, o meglio le sue istituzioni principali, sono scese in campo per il Monti bis, o meglio per il mantenimento anche nella prossima legislatura dell’agenda Monti come Bibbia politica”. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha ammesso che le misure di bilancio hanno avuto un effetto negativo “sugli andamenti congiunturali di breve periodo”, ma ha anche aggiunto che “hanno evitato scenari ben peggiori di quello attuale”. Il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, è stato ancora più esplicito: “Cruciale il lavoro che il professor Monti e tutto il suo governo stanno svolgendo. Non è neanche un anno che Monti è alla guida del paese e sembra un’èra”. Definitivo è stato il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari: “Tutti coloro che si candidano a guidare il paese dovrebbero dissipare ogni dubbio circa la ferma adesione ai punti che hanno qualificato in questi mesi difficili l’azione di Monti”. Sintetizza Satta: “Insomma, lunga vita al Professore a Palazzo Chigi”.

    Il Cnel non gradisce i “tagli lineari” alla spesa, gli “aumenti lineari” di stipendio sì. Dalla produttività della Pubblica amministrazione alla spending review, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro non fa sconti all’operato del governo Monti. A settembre l’organo di consulenza previsto dall’articolo 99 della Costituzione, per esempio, è tornato a consigliare ufficialmente l’esecutivo sul fronte della riforma del mercato del lavoro: “Senza una svolta dal versante delle produttività, potrebbero prevalere pressioni deflazionistiche sui salari e sui redditi interni, assecondate da politiche fiscali di segno restrittivo”. Nello stesso corposo rapporto (362 pagine) si rilevava poi ancora una volta “l’inadeguatezza dei tagli lineari”. Il Cnel, come spiegato in un suo precedente studio sulla spending review, ha soprattutto a cuore la “responsabilizzazione dei dirigenti” della Pa: “Si dovrebbe mettere allo studio un sistema di premi ai dirigenti e di parti accessorie delle retribuzioni – ribadisce l’organo composto da 64 consiglieri – che ne leghi l’erogazione non a vaghi obiettivi gestionali”. Per dare l’esempio, i dirigenti di prima e seconda fascia del Cnel si sono appena attribuiti una “retribuzione di risultato”, ovvero un premio di produttività, da 12.760 euro (prima fascia) e da 22.847 euro (seconda fascia). Uguale per tutti, così come nel 2010 e nel 2011: a Villa Lubin la produttività aumenta in blocco e tutti gli anni. La gratificazione salariale liquidata a ottobre riguarda – come si evince dal sito – Michele Dau, Angela Belli, Elisabetta Bettini, Mariano Michele Bonaccorso, Maria Concetta Corinto, Angela Flagiello, Stefano Sepe e Larissa Venturi. La decisione non è passata attraverso l’Assemblea del Cnel; il presidente, Antonio Marzano, ne ha potuto solo prendere atto. Curioso che il Cnel, a differenza di altri enti pubblici, non abbia un Organismo indipendente di valutazione (Oiv) della performance. Perciò il premio di produttività è stabilito con un accordo siglato tra i dirigenti e i loro rappresentanti sindacali, accordo poi trasmesso al segretario generale, Franco Massi. I dirigenti di seconda fascia hanno dunque autocertificato la bontà del loro lavoro, garantendo in questo modo che anche i dirigenti di prima fascia potessero fare altrettanto. Il percorso della spending review non ha ancora incrociato il Cnel.

    L’anticipatore Ocse per l’Italia – secondo il Centro studi di Confindustria – descrive una contrazione del pil fino a inizio 2013 minore rispetto ai precedenti trimestri. E’ diminuito in agosto dello 0,04 per cento (meno 0,07 per cento in luglio), continuando lungo un trend di contenimento della riduzione iniziato nel secondo trimestre 2011.