
Perché è inutile giocare contro la Juve e la Premier non è il mondo ideale
“Se da una parte riconosco l’errore dei giudici di campo, dall’altra dico che comunque la Juventus avrebbe vinto”. E ancora: “Nessuno può escludere che noi non potessimo ribaltare il risultato”. Portando il ragionamento di Beppe Marotta alle estreme conseguenze si arriva alla seguente conclusione: meglio non giocare, risparmiarsi la fatica di correre dietro al pallone, che tanto nessuno può escludere che se la Juventus va in svantaggio possa poi recuperare nel corso della partita e tornare a casa con i tre punti.
Londra. “Se da una parte riconosco l’errore dei giudici di campo, dall’altra dico che comunque la Juventus avrebbe vinto”. E ancora: “Nessuno può escludere che noi non potessimo ribaltare il risultato”. Portando il ragionamento di Beppe Marotta alle estreme conseguenze si arriva alla seguente conclusione: meglio non giocare, risparmiarsi la fatica di correre dietro al pallone, che tanto nessuno può escludere che se la Juventus va in svantaggio possa poi recuperare nel corso della partita e tornare a casa con i tre punti. Insomma: ci si metta d’accordo su un sistema per misurare la forza delle squadre a prescindere dalle prestazioni, e si assegni lo scudetto immediatamente, senza indugiare oltre. Forse questa è la cosa più surreale sentita in una giornata di serie A dove di cose surreali ne sono successe parecchie fra gol annullati e concessi a caso, e il ritorno di vecchie parole tipo “sudditanza”. Subito tutti a dire che è una patologia italiana, roba che nei paesi seri nemmeno se la sognano, ma per caso avete visto la Premier League?
Comincio a trovare insopportabile persino io il luogo sempre più comune secondo cui l’Inghilterra è il paese ideale per il calcio. Là sì che non ci si lamenta per gli errori arbitrali, scrivevano i saggi commentatori sportivi sui giornali italiani ieri. Là c’è vera cultura sportiva, le sconfitte vengono accettate con un sorriso. Devono essersi confusi con il rugby: qua non si beve nessuna birra insieme dopo le partite. Dopo gli orrori arbitrali di Chelsea-Manchester United il direttore generale della squadra londinese è andato nello spogliatoio del direttore di gara a chiedere spiegazioni, e la società ha presentato un esposto alla federazione. Poco prima qualche tifoso dei Blues aveva pensato bene di lanciare un seggiolino in campo e spezzare un ginocchio a uno steward sugli spalti per protestare dopo il gol in fuorigioco dei Red Devils. Certo, da noi non è la regola: l’arbitro di quella partita in serie A sarebbe tra i migliori ogni domenica. Sicuro.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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