Bollettino della crisi

Madrid pare meno sola e Lady Spread batte in ritirata

Redazione

Ieri il differenziale tra titoli decennali italiani e Bund tedeschi – indicatore del rischio percepito dagli investitori internazionali rispetto al nostro debito – ha chiuso a 313 punti, 25 punti in meno rispetto al giorno precedente e su livelli che non si vedevano dallo scorso marzo. Il rendimento dei titoli a 10 anni è tornato al 4,76 per cento, dato migliore da maggio-giugno 2011.

    Madrid pare meno sola e Lady Spread batte in ritirata. Ieri il differenziale tra titoli decennali italiani e Bund tedeschi – indicatore del rischio percepito dagli investitori internazionali rispetto al nostro debito – ha chiuso a 313 punti, 25 punti in meno rispetto al giorno precedente e su livelli che non si vedevano dallo scorso marzo. Il rendimento dei titoli a 10 anni è tornato al 4,76 per cento, dato migliore da maggio-giugno 2011. Merito delle voci sempre più insistenti per cui la Spagna starebbe per chiedere l’intervento del Meccanismo europeo di stabilità (Esm) e della Banca centrale europea (Bce).

    Il “teorema Monti” e lo studio Consob per cui il Btp può fare anche meglio. Se la tensione sul debito italiano scende per il solo fatto che Madrid si appresta a chiedere l’aiuto esterno, ragionano gli analisti, allora ha ragione il presidente del Consiglio, Mario Monti, a ritenere che un aiuto esterno per l’Italia non sarà necessario. Avrebbe torto invece chi teme che alla richiesta spagnola dovrà seguire automaticamente quella italiana. Secondo uno studio appena pubblicato sui Quaderni di finanza della Consob, l’effetto contagio dall’area euro fa salire lo spread tra Btp e Bund di 147-181 punti oltre il livello giustificato dai fondamentali dell’economia italiana. La ricerca dei tre economisti Consob (Giordano, Linciano, Soccorso) è la più aggiornata del suo genere, arriva fino al primo semestre 2012.

    Oggi Monti è a Bruxelles per rilanciare il Patto per la crescita e l’Unione politica. Nella bozza delle conclusioni del vertice di oggi e domani tra i 27 capi di governo c’è l’intenzione di “stimolare crescita e occupazione”. Come? Sfruttando i 120 miliardi di euro annunciati al vertice di giugno e rafforzando il mercato unico. Sull’unione fiscale, ha detto ieri in Parlamento il ministro degli Affari europei, Enzo Moavero, si discuterà dell’idea di singoli accordi rafforzati tra Ue e stati membri.

    Lo spread di produttività costa 70 miliardi di euro l’anno, ma il tavolo è in stallo. L’ha detto ieri il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. In serata il governo ha convocato le parti datoriali per cercare un’intesa sulla competitività, non presenti i sindacati che in separata sede hanno riunito un tavolo tecnico (i partecipanti dubitavano di “un’intesa a breve”). Simile la posizione degli imprenditori: “Non siamo né vicini né lontani”, ha detto Giuseppe Guerrini di Rete imprese italia, “forse l’accordo arriverà oggi”. Monti aveva chiesto alle parti sociali un accordo entro il Consiglio Ue di oggi.

    Alitalia perde il monopolio Roma-Milano. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso con cui la prima compagnia aerea italiana chiedeva l’annullamento del provvedimento dell’Antitrust che le aveva imposto di liberare gli slot (fasce orarie di decollo e atterraggio) sulla rotta Roma-Linate. Considerata la rotta più redditizia d’Italia, in termini di ricavi vale circa 118 milioni di euro.

    TRIS PRO OBAMA? Quello sulla costruzione di nuove case è il terzo dato positivo per l’economia americana in meno di un mese a venti giorni dalle elezioni presidenziali. Dopo il tasso di disoccupazione, l’aumento dei consumi, ieri il dipartimento del Commercio ha certificato che le case di nuova costruzione sono aumentate del 15 per cento a settembre, ai massimi da 4 anni.