
Moralista con la Minetti degli altri
Su Repubblica di ieri, nella sua rubrica, Michele Serra fa mostra di grande sdegno democratico e di gran fastidio estetico per “il codazzo di fotografi, cameramen e giornalisti che fa da scorta a Nicole Minetti”, ritratta quale “figuretta minore della nostra scena pubblica”. Nientemeno, trattasi di “una delle prove più schiaccianti della mancanza di dignità e di libertà del sistema mediatico”. Il ripetuto, insistito spaccio mediatico di tale “merce avariata” molto disturba il raffinato articolista, che saggiamente manganella l’alibi, “davvero ignobile”, di chi sostiene che bisogna “dare alla gente quello che vuole”. E’ un argomentare serrato e severo, da spietato, non meno che ardimentoso, moralista.
Su Repubblica di ieri, nella sua rubrica, Michele Serra fa mostra di grande sdegno democratico e di gran fastidio estetico per “il codazzo di fotografi, cameramen e giornalisti che fa da scorta a Nicole Minetti”, ritratta quale “figuretta minore della nostra scena pubblica”. Nientemeno, trattasi di “una delle prove più schiaccianti della mancanza di dignità e di libertà del sistema mediatico”. Il ripetuto, insistito spaccio mediatico di tale “merce avariata” molto disturba il raffinato articolista, che saggiamente manganella l’alibi, “davvero ignobile”, di chi sostiene che bisogna “dare alla gente quello che vuole”. E’ un argomentare serrato e severo, da spietato, non meno che ardimentoso, moralista. Una felice, necessaria requisitoria contro la sconcezza mediatica dei giorni nostri. “Con la sola e spiegabile eccezione della signorina Minetti, nessuno ha interesse a tenere acceso anche un solo riflettore su di lei”.
Come si intuisce, di fronte a cotanto obbrobrio dell’italico giornalismo, Serra non le manda a dire, “la gente legge e clicca ciò che le viene offerto, non altro. Non è la gente che fabbrica le notizie, sono i media”. E dunque, “i media sono gli unici commercianti che danno sempre al cliente la colpa della loro merce avariata”. Meglio davvero non si poteva dire. C’è gente che si è attardata sul video “la lunga estate di Nicole Minetti”, che ha esaminato con scrupolo le foto della stessa insieme al solito Corona, “baci e balli infuocati per la nuova coppia dell’estate”, che ha cliccato su una serie di icone della stessa in bikini di diversa consistenza e colore, che ha dibattuto la notizia e la decisa smentita di un film hard con Schicchi, persino di uno con Oliver Stone, e chi ha buttato l’occhio non distratto sulle immagini dell’ex igienista dentale (sempre in spiaggia, sempre in bikini) mentre legge “Cinquanta sfumature di grigio” – e non sfugga che si tratta del “romanzo erotico cult dell’estate 2012”, chi persino ha voluto porre attenzione tanto alle foto quanto al video di “Minetti modella per un braccialetto”: e questo solo negli ultimi due mesi… Solo che un simile ammasso di “merce avariata” sta tutta stipata nel sito di Repubblica. Ma Michele Serra, uomo di coriacea (e cartacea) moralità, forse non lo sa.


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