
Appello per salvare Zucconi dalla noia olimpica
Salvate Vittorio Zucconi, toglietelo da quella sala ristorante vuota dell’albergo che lo ospita durante i video su Repubblica.it. Almeno condividetelo sui social network, dato che a ieri sera aveva raccolto appena due tweet. E’ sempre più pessimista: ieri si lamentava del traffico che non c’è più, delle aringhe che fanno schifo, degli italiani che non vincono nulla (“mica ci risolleverà la canoa?”, si è chiesto sornione riferendosi alle gare di kayak poche ore prima della medaglia d’oro italiana nel kayak), persino dell’Europa che conquista poche medaglie.
Londra. Salvate Vittorio Zucconi, toglietelo da quella sala ristorante vuota dell’albergo che lo ospita durante i video su Repubblica.it. Almeno condividetelo sui social network, dato che a ieri sera aveva raccolto appena due tweet. E’ sempre più pessimista: ieri si lamentava del traffico che non c’è più, delle aringhe che fanno schifo, degli italiani che non vincono nulla (“mica ci risolleverà la canoa?”, si è chiesto sornione riferendosi alle gare di kayak poche ore prima della medaglia d’oro italiana nel kayak), persino dell’Europa che conquista poche medaglie, come se tutto il lavoro della Stampa – il medagliere taroccato con “l’Area euro” tra le squadre – non esistesse. Neppure i camerieri vogliono fargli compagnia: nel video di ieri a un certo punto ne compare uno alle sue spalle, ma appena nota che in sala c’è soltanto l’inviato di Repubblica, fugge. Qui si richiede fermamente la presenza di uno Zucconi ispirato, vivace, capace di vedere nella gara dei tremila siepi almeno la riproposizione simbolica della crisi missilistica di Cuba o la riscossa dei paesi colonizzati. All’altezza dell’epopea delle giocatrici di badminton (uno sport talmente finto da essere buono per dare un titolo a una rubrica) che truccavano le partite. Giocatrici di cui ora tutti si chiedono che fine faranno: qualcuna pensa al patteggiamento. Benissimo, purché sia congruo.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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