Frau Spread e l'insalata verde

Redazione

Con quella sua cadenza implacabile, fondata sulla potenza unidimensionale del numero, Lady Spread ci spaventa perché ha un fascino algebrico al quale siamo disabituati. In Italia più che altrove. Da noi la matematica non è soltanto un'opinione, è un'equazione negoziabile con tante incognite quanti sono i suoi osservatori. Anche laddove a parlare siano i prodotti di una statistica computerizzata. In Italia il numero dei disoccupati è sempre suscettibile di letture para sociologiche che non guardano al riflesso del dato nudo, ma mirano a sindacare sul numero in sé.

    Con quella sua cadenza implacabile, fondata sulla potenza unidimensionale del numero, Lady Spread ci spaventa perché ha un fascino algebrico al quale siamo disabituati. In Italia più che altrove. Da noi la matematica non è soltanto un’opinione, è un’equazione negoziabile con tante incognite quanti sono i suoi osservatori. Anche laddove a parlare siano i prodotti di una statistica computerizzata. In Italia il numero dei disoccupati è sempre suscettibile di letture para sociologiche che non guardano al riflesso del dato nudo, ma mirano a sindacare sul numero in sé: ci sarà sempre qualcuno pronto ad accorpare il calcolo degli inoccupati usciti dalle liste degli uffici di collocamento. Ed ecco aggiungersi nuove stime al rialzo, o al ribasso nel caso in cui al totale si vogliano addizionare i lavoratori in nero o altre forme di elusione. I così detti esodati, poi, ci hanno offerto in più lo specchio del conflitto tra le fonti (peraltro autorevoli: Inps e ministero del Lavoro) della numerologia italiana. Ma siamo anche il paese in cui la confezione di un indice acquisisce tratti misterici e al tempo stesso oracolari: siamo inadatti a valutare nella sua interezza il volume dell’evasione fiscale – quando evadono del tutto il fisco, si dice, come fai a censirli prima d’averli beccati? – e tuttavia siamo capacissimi di pubblicare cifre stentoree sul fatturato delle nostre mafie, le quali tendenzialmente schivano la notorietà. La nostra specialità, comunque è un’altra: il raffronto estremo di una statistica con un’altra che ne depotenzi il significato veritativo. E’ una forma di depistaggio aritmetico che spesso chiama in causa il corredo numerologico straniero (c’è sempre qualcuno che sta meglio o peggio di te, quando si tratta di qualità della vita); oppure un sistema di calcolo fondato su coordinate poco omogenee (ci sarà sempre un modo per dire che l’informazione italiana è meno trasparente di un paese centrafricano nel quale, magari, esista un solo organo di stampa ma non riconducibile al premier).

    Se non suonasse involontariamente autoderisorio, diremmo che l’Italia è la terra dove la teoria della relatività, la geometria post euclidea e la fisica post newtoniana hanno trovato la più feconda applicazione. I pittori del primo Novecento dicevano che l’essenza dell’arte post figurativa stava nella possibilità che un pappagallo dipinto fosse anche un’insalata verde. Noi abbiamo applicato la lezione estetica al paniere dell’Istat per calcolare l’inflazione. Ma poi è arrivata lei, Lady Spread, anzi Frau Spread, ci ha strappato il pallottoliere di mano e con la sua inequivocabile, insindacabile, marmorea perentorietà ci ha intimato: quanto mi dai se compro il tuo debito da paura rispetto alla virtuosissima Germania? Prima ancora che rispondessimo aveva già numerato le nostre aspettative di sopravvivenza.