Tutti i tagli del governo Monti

Redazione

Al termine di un lungo Consiglio dei ministri, durato oltre sette ore, il governo ha approvato gli interventi per la riduzione della spesa pubblica che consentiranno risparmi per lo Stato per una somma complessiva di 26 miliardi in tre anni di cui: 4,5 miliardi per il 2012, 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014. Le misure adottate dall’esecutivo del premier Mario Monti riguardano diversi settori pubblici.

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    Al termine di un lungo Consiglio dei ministri, durato oltre sette ore, il governo ha approvato gli interventi per la riduzione della spesa pubblica che consentiranno risparmi per lo Stato per una somma complessiva di 26 miliardi in tre anni di cui: 4,5 miliardi per il 2012, 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014.
    Le misure adottate dall’esecutivo del premier Mario Monti riguardano diversi settori pubblici. A partire dagli ospedali, per i quali, abbandonata l’idea della chiusura di alcuni di essi, è previsto il target di 3,7 posti letto ogni mille abitanti (in luogo degli attuali 4).
    Nel settore dell’amministrazione giudiziaria, il Governo ha predisposto la chiusura di 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate. In quello della Pubblica amministrazione, i provvedimenti adottati dall'esecutivo attengono alla riduzione del numero di dipendenti pubblici (-10% del personale, -20% dei dirigenti) con la previsione del blocco dei buoni pasto a 7 euro. Nessuna previsione in merito agli esodati. Tagli anche per i sindacati, che vedono decurtarsi i permessi retribuiti del 10% nonché i compensi ai Caf, che scendono dagli attuali 14 a 13 euro. La spending review colpisce anche i costi per le auto blu, che subiscono un taglio del 50% rispetto alle spese sostenute nell’anno 2011. Sul versante dell’Iva, già oggetto di numerose dichiarazioni e smentite negli ultimi mesi, a ottobre non è previsto l’annunciato aumento di 2 punti percentuali. L’aumento del 2% si avrà invece a partire dal luglio del 2013, mentre a gennaio 2014 le aliquote verranno ridotte al 22 e all’11%.

    Per il settore del decentramento amministrativo è previsto il dimezzamento delle Province, mentre il numero delle Città metropolitane sarà portato a 10 entro il primo gennaio del 2014. Verranno inoltre affidate agli uffici territoriali dello Stato del Comune capoluogo di regione tutte le funzioni delle amministrazioni periferiche della regione stessa. E se le Università si salvano dai tagli (ne erano stati previsti per 200 milioni) e per gli insegnanti l’unica misura riguarda la riconversione in ruoli amministrativi o di assistenza tecnica dei docenti inidonei per motivi di salute, il settore della Difesa subisce tagli del personale per un totale del 10%. Alle missioni di pace e agli armamenti, rispettivamente -8,9 milioni di euro e -100 milioni.

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