
In piedi, si apre il processo a Madrid
Angela Merkel ieri ha chiesto un balzo verso “l’unione politica” della zona euro, anche a costo di avere un’Europa “a due velocità”, mentre il bailout della Spagna e delle sue banche è sempre più vicino. L’agenzia Fitch ha annunciato di aver abbassato di tre livelli il rating sul debito della Spagna – da A a BBB – con outlook negativo (ha anche detto che declasserà l’Italia se la Grecia dovesse uscire dall’euro).
Angela Merkel ieri ha chiesto un balzo verso “l’unione politica” della zona euro, anche a costo di avere un’Europa “a due velocità”, mentre il bailout della Spagna e delle sue banche è sempre più vicino. L’agenzia Fitch ha annunciato di aver abbassato di tre livelli il rating sul debito della Spagna – da A a BBB – con outlook negativo (ha anche detto che declasserà l’Italia se la Grecia dovesse uscire dall’euro). “Se la Spagna chiederà aiuto” per la ricapitalizzazione del settore bancario “evidentemente lo avrà”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Nel peggiore dei casi, dice Fitch, ci vogliono 100 miliardi di euro per ristrutturare le banche spagnole. Secondo le informazioni raccolte dal Foglio, le istituzioni comunitarie stanno preparando un piano dettagliato per soccorrere Madrid, che ieri ha collocato 2 miliardi di Bonos a tassi sopra il 6 per cento. Non c’è ancora “alcuna richiesta ufficiale”, ribadisce la Commissione. Ma i negoziati sono in corso e le tappe di avvicinamento al salvataggio sono chiare, spiega una fonte europea: “Una decisione è probabile al vertice di fine mese”. Prima, però, la Spagna rischia un processo al G20 in Messico, perché a opporsi alle modalità del salvataggio immaginate in queste ore è proprio Madrid. Il premier Mariano Rajoy è stato invitato ufficialmente, ma sarà sul banco degli imputati, come George Papandreou al G20 di Cannes lo scorso novembre.
Il governo spagnolo prende tempo sulla richiesta formale di aiuti: insiste per una ricapitalizzazione diretta delle banche, perché non vuole una troika che detti la politica di bilancio. In realtà, il piano europeo per salvare la Spagna prevede condizioni molto più “light” di quelle imposte a Grecia, Irlanda e Portogallo. Lo strumento privilegiato è il Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf), le cui regole sono più flessibili del Meccanismo europeo di stabilità. La ricapitalizzazione diretta delle banche è vietata, ma nel caso di problemi bancari la “richiesta” e il “controllo” sono “più leggeri”, dicono le linee guida dell’Efsf. Cioè Ue e Fmi porranno condizioni solo sul settore bancario. La Commissione vuole una profonda “ristrutturazione delle Cajas” e “una modifica sostanziale della legislazione bancaria”, spiega la fonte.
Lunedì il Fmi pubblicherà un rapporto che – secondo Reuters – indica in 90 miliardi le necessità di ricapitalizzazione e in 40 gli aiuti esterni di cui la Spagna ha bisogno. Il 18 giugno, lo stesso giorno del G20 di Los Cabos, arriveranno gli audit sul settore commissionati dal governo e si rafforzeranno le pressioni su Rajoy per presentare la richiesta di aiuti. Il 21 giugno si riunirà l’Eurogruppo, mentre una decisione finale è attesa per il vertice del 28 e 29. Al Consiglio europeo i leader vogliono tracciare una road map per l’unione politica rilanciata da Merkel. L’Italia è “assolutamente attenta e positiva” rispetto a una “unione politica rafforzata” e “alla necessità di fare un salto di qualità per avere più Europa”, ha detto il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero.


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