
Su Indymedia solidarietà agli autori dell'agguato all'ad di Ansaldo Nucleare. Tre le piste al vaglio degli inquirenti
"Preoccupazione per la gambizzazione di Adinolfi"
Per l'agguato all'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, sono comparsi due post su Indymedia, di appoggio all'agguato. Il messaggio su Indymedia Svizzera era firmato "compagno Tokarev", utilizzando il nome del modello della pistola usata per sparare ad Adinolfi. Il ministro dell'Interno, intanto, ha riferito alla Camera sull'agguato. Ci sarebbero tre piste.
"Il mondo di merda che ci circonda è già abbastanza chiaro, non abbiamo bisogno di rivendicazioni esplicative. Abbiamo bisogno di bei gesti e di solidarietà complice". Scrive così in un post a Indymedia il firmatario di un messaggio che si firma "compagno Tokarev", utilizzando il nome del modello della pistola usata per sparare all'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi (nella foto). Il messaggio è stato postato alle 23.55 di ieri ed è già all'attenzione della procura, anche se gli inquirenti parlano di messggio 'di appoggio' e non 'di rivendicazione'.
"Non abbiamo lacrime per Adinolfi e come potremmo averle? Ansaldo è da tempo il braccio nucleare di Finmeccanica: imprese di guerra e di devastazione di territori, multinazionali dell'unico vero terrorismo". Così continua il post pubblicato ieri sera su Indymedia Svizzera, riferito alla gambizzazione di Roberto Adinolfi. Questa mattina un altro post "Contro la violenza dei padroni... violenza rivoluzionaria", siglato Gap, era comparso sul sito di Indymedia Piemonte, ma anche questo viene considerato un attestato di solidarietà, più che una rivendicazione.
"Nelle indagini su Adinolfi si stanno valutando tre piste: quella vetero-brigatista, quella anarco-insurrezionalista e quella 'commerciale', legata agli interessi dell'azienda nell'Est europeo", ha detto il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri in un'informativa urgente alla Camera. Ed ancora: "La gambizzazione di Adinolfi desta molta preoccupazione per la sua gravità: non è necessario che io ricordi il valore simbolico che, in passato, l'Ansaldo ha rappresentato nella lotta all'eversione".
Nel testo pubblicato in Rete, siglato GAP, si fa riferimento all'agguato contro l'assessore dell'Udc, Alberto Musy, "avvocato difensore degli intrallazzatori e degli speculatori, preso di mira e colpito da 6 colpi di revolver. Da più parti della politica e degli organi inquirenti ci si stracciava le vesti per evitare che questo atto di giustizia (al di la di chi lo avrebbe commesso) fosse attribuito ad organizzazioni politiche rivoluzionarie perché questo avrebbe potuto fare scattare gesti emulativi o rinnovata fiducia nella possibilità che la lotta armata contro i parassiti potesse riprendere".
"Non c'è bisogno di alcuna rivendicazione per comprendere la natura di un gesto - si legge nel post - per nulla spettrale o anacronistico. Non c'è niente di 'anomalo' nel fatto che non vi sia una rivendicazione e comunque con o senza di essa Adinolfi e l'impresa che dirige sono i soli e unici colpevoli".
"Nel corso della riunione nella prefettura di Genova, dopo l'agguato contro l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinofi - ha riferito il ministro - sono state analizzate le posizioni di alcuni dirigenti del gruppo Ansaldo e avviate le procedure per l'attivazione di misure di tutela". In particolare, informa la titolare del Viminale nell'aula di Montecitorio, "è stato disposto un servizio di vigilanza dinamica, dedicata agli stabilimenti di Genova e alle abitazioni di alcune
figure di spicco all'interno del gruppo aziendale, mentre misure di protezione più incisive sono state attivate nei confronti dell'amministratore delegato di Ansaldo Energia e di Roberto Adinolfi".


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