
Monti incontra Alfano, Bersani e Casini. Camusso frena sull'articolo 18
Il vertice a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, insieme ai leader dei tre principali partiti a sostegno del governo, Angelino Alfano (Pdl), Pierluigi Bersani (Pd) e Pierferdinando Casini (Udc), è durato oltre cinque ore. Il tema sulla Rai è stato tenuto per ultimo, dopo avere sciolto i nodi su giustizia e lavoro.
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Il vertice a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, insieme ai leader dei tre principali partiti a sostegno del governo, Angelino Alfano (Pdl), Pierluigi Bersani (Pd) e Pierferdinando Casini (Udc), è durato oltre cinque ore. Il tema sulla Rai è stato tenuto per ultimo, dopo avere sciolto i nodi su giustizia e lavoro. In un comunicato stampa il governo ha fatto sapere che il presidente ha sottolineato la necessità di una riforma ad ampio raggio dei diversi aspetti del mercato del lavoro per la credibilità dell’impegno riformatore del governo anche a livello internazionale e soprattutto per giungere ad un aumento dell’occupazione e della crescita".
Sui temi della giustizia, si è convenuto sulla proposta del governo che mira a "integrare una più ampia disciplina anti corruzione nel disegno di legge di Alfano, pervenire ad una nuova disciplina delle intercettazioni telefoniche, tenendo conto delle iniziative dei gruppi parlamentari, intraprendere una revisione del processo del lavoro che ne riduca la durata e che ne rafforzi l’efficacia in termini di certezza del diritto" e infine "pervenire a una soluzione equilibrata e condivisa sulla responsabilità civile del magistrato".
Sulla riforma dell’articolo 18 è stato raggiunto un accordo tra il presidente del Consiglio e i leader di Pdl, Pd e Udc, confermando l’appoggio alla proposta del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha preannunciato “la revisione delle norme che regolano il licenziamento dei lavoratori, distinguendo tra il licenziamento per ragioni discriminatorie da quello per ragioni disciplinari e quello causato da ragioni esclusivamente economiche”.
E proprio sul lavoro è intervenuto questa mattina il segretario generale della Cgil, Susanna Camuso, che ha detto: “Vedremo quali proposte saranno fatte: quelle sentite finora dal governo non ci convincono, e non vanno bene”. E ha aggiunto: “Gli accordi sono possibili quando c’è un merito che viene condiviso: se dovessi dirlo oggi, credo che ci sia ancora della strada da fare”. "Abbiamo enumerato quali sono le cose necessarie per arrivare ad un accordo. 'Manutenzione dell'articolo 18' può voler dire tante cose. Se uno ha davanti una macchina, manutenzione può anche voler dire cambiare il motore. Oppure metterci l'olio. Continuo a pensare che la trattativa vada fatta con le parti sociali".
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