L'astrale cretineria del “Dante è razzista”

Redazione

Ora, basterebbe una pernacchia. Non una discussione, non un dibattito, nemmeno una recriminazione: una pernacchia, magari una risata, e la faccenda andrebbe chiusa lì. Invece, tutti portati alla chiacchiera a vanvera, è possibile che si apra una disputa sulla scemenza della primavera 2012: quella del gruppo “Gherusch92” (ma dove l’hanno pescata, la definizione, nell’universo dei Gormiti?), che ha chiesto di mettere al bando la “Divina commedia” di Dante, che – nientemeno – avrebbe contenuti “antisemiti, razzisti, omofobici e contro l’islam”.

    Ora, basterebbe una pernacchia. Non una discussione, non un dibattito, nemmeno una recriminazione: una pernacchia, magari una risata, e la faccenda andrebbe chiusa lì. Invece, tutti portati alla chiacchiera a vanvera, è possibile che si apra una disputa sulla scemenza della primavera 2012: quella del gruppo “Gherusch92” (ma dove l’hanno pescata, la definizione, nell’universo dei Gormiti?), che ha chiesto di mettere al bando la “Divina commedia” di Dante, che – nientemeno – avrebbe contenuti “antisemiti, razzisti, omofobici e contro l’islam”. Ci vuole pazienza, di fronte a queste trovate, o ci vuole la pernacchia (meglio la pernacchia, però). A voler andar dietro alle fantasie di Gherusch92 – gente che ha scelto di darsi quel nome non dovrebbe sindacare nemmeno un libro di ricette della Clerici, altro che Dante – ognuno di noi potrebbe fare una ragionata e divertita rassegna della propria personale “mala educación” letteraria.

    Un pargolo delle superiori, cosa può mai pensare di Anna Karenina, fedifraga, suicida sotto un treno? E’ modo di trattare le donne che vogliono essere libere? E quella Lucia frignante tra l’Innominato e don Rodrigo, che esempio può dare alle nuove generazioni? E il vendicativo Priapo nel “Satyricon”, non è mancanza di considerazione per la categoria dei minidotati? E “Ragazzo negro” di Richard Wright, dove il nero è chiamato negro, non sarebbe il caso di farlo sparire dalla circolazione, nonostante l’impegno antirazzista? Non sarebbe opportuno prendere a pomodorate il teatro, quando va in scena “Il mercante di Venezia”, con l’ebreo Shylock che freme per avere la sua libbra di carne? E “La Gerusalemme liberata”, con la dissennata esaltazione della prima crociata, non manca di rispetto al mondo islamico? Su “Pippi Calzelunghe” ci sarebbe da intervenire: quell’anarchica bambina che vive sola non è una sottovalutazione del tema della genitorialità (“genitorialità”: tipica parola cara a confraternite politicamente corrette).
    Sosteneva Leonardo Sciascia che “le riunioni di persone intelligenti mi pare producano, non so perché, astrale cretineria”. Non per dire, ma l’avevamo subito pensato: quelli di “Gherusch92” sono persone davvero intelligenti. Molto.