
Dio, patria, famiglie
Che siamo complessivamente uno strano paese, ogni tanto pure qualche ricerca lo attesta. Adesso, c’è questa del Censis, realizzata in occasione del 150° dell’Unità d’Italia. Ai primi posti, tra i valori più importanti, figurano nell’ordine: 1) la famiglia; 2) l’Italia stessa; 3) la religione – vale a dire, proprio le cose quotidianamente più malmesse. E spiega il Censis che per il futuro “i valori che ‘faranno’ l’Italia e gli italiani sembrano poggiare sempre meno sulla rivendicazione dell’autonomia personale e sempre più sulla riscoperta dell’altro, sulla relazione e la responsabilità”.
Che siamo complessivamente uno strano paese, ogni tanto pure qualche ricerca lo attesta. Adesso, c’è questa del Censis, realizzata in occasione del 150° dell’Unità d’Italia. Ai primi posti, tra i valori più importanti, figurano nell’ordine: 1) la famiglia; 2) l’Italia stessa; 3) la religione – vale a dire, proprio le cose quotidianamente più malmesse. E spiega il Censis che per il futuro “i valori che ‘faranno’ l’Italia e gli italiani sembrano poggiare sempre meno sulla rivendicazione dell’autonomia personale e sempre più sulla riscoperta dell’altro, sulla relazione e la responsabilità”. Ma se i conservatori nostrani pensano di aver fatto bingo, sbagliano di grosso. Perché gli stessi dati, a vederli scomposti, riservano non poche sorprese. Quelli sulla famiglia più di tutti, tanto che lo stesso Censis parla di “diversi ‘format’ familiari”. Le cifre spiegano l’apparente paradosso. Dal 2000 al 2010 le coppie coniugate con figli sono diminuite di oltre settecentotrentamila, mentre sono aumentate le coppie non sposate con figli (274 mila in più) e le famiglie con un solo genitore (345 mila). Dal 1998 al 2008, grande impennata delle unioni libere (541 mila in più, fino a un totale di 881 mila). E la crescita pare destinata a continuare. Facendo la somma, il Censis ha scoperto che sono 5 milioni e novecentomila gli italiani che hanno “sperimentato nella loro vita una forma di convivenza libera” (e tenendo conto che le nuove famiglie ricostruite, dopo precedenti esperienze matrimoniali, sono adesso un milione e settantamila).
Cifre impressionanti – dove tutto pare convergere verso un bisogno di famiglia, ma dove tutto pare sconvolgere la vecchia struttura della famiglia tradizionale. Così il Censis avverte che, pur in presenza di “un emotivo approccio restrittivo verso le passate sregolatezze dell’individualismo”, nessuna “pedagogia calata dall’alto potrà ‘fare’ i nuovi italiani: nessuna etica eterodiretta, tesa a rieducare i cittadini a comportamenti virtuosi, innescherà un nuovo ciclo di sviluppo civile e sociale”. Per questo – per quanti hanno a cuore il tema della famiglia, dalla politica alla chiesa – i dati sono insieme confortanti e allarmanti. Gli italiani sembrano pensare che la famiglia sia ancora l’aggancio sociale più forte, ma è una famiglia che si sta inventando in forme diverse – mentre quella classica pare mostrare parecchio affanno. Forse pure le vecchie differenze tra un fronte politico e l’altro stanno evaporando. Così che, pronto a ogni tipo di convivenza, l’italiano censito ha un deciso “riflesso law and order”, dalle droghe alla prostituzione, dall’alcol ai fumatori. Fino agli obesi. Confusi e salutisti. C’è tutto da reinventare, e pochi possono stare tranquilli. Meno che mai la chiesa. I credenti sono tantissimi, i praticanti pochissimi. In chiesa come in famiglia.


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