Pronto Nokia? Qui Samsung. Ciao

Redazione

Dopo quattordici anni di dominio dei mercati della telefonia mobile, il colosso finlandese Nokia sta per essere scalzato, o comunque ha trovato un avversario molto determinato. L’amministratore delegato di Samsung Electronics, Choi Gee-sung, ha annunciato ieri che prevede di diventare il più grande produttore di telefoni cellulari al mondo nel 2012, aumentando gli investimenti di oltre il dieci per cento.

    Dopo quattordici anni di dominio dei mercati della telefonia mobile, il colosso finlandese Nokia sta per essere scalzato, o comunque ha trovato un avversario molto determinato. L’amministratore delegato di Samsung Electronics, Choi Gee-sung, ha annunciato ieri che prevede di diventare il più grande produttore di telefoni cellulari al mondo nel 2012, aumentando gli investimenti di oltre il dieci per cento. Samsung ha già raggiunto il primato nella produzione di smartphone nel terzo trimestre del 2011, ha superato Nokia sul fatturato negli ultimi quattro mesi dell’anno e, secondo l’ad Gee-sung, vincerà la battaglia delle vendite entro l’anno. Dice Gee-sung: “C’è incertezza sulla situazione economica globale, ma noi dobbiamo pensare al futuro: dobbiamo investire, e non dobbiamo farci intimorire dalle difficoltà finanziarie di oggi”.

    Nel 2010 Gee-sung fu nominato amministratore delegato proprio per la sua ossessione di rubare terreno a Nokia. Intanto l’azienda finlandese lo scorso anno ha dovuto risolvere parecchi problemi: prima di tutto il contenzioso con la Apple sui brevetti, finito a giugno con un accordo extragiudiziale. La società di Cupertino ha dovuto pagare ai finlandesi i diritti su alcune licenze, ma neanche un mese dopo Nokia ha chiuso il trimestre con perdite per 368 milioni di dollari e vendite in calo del 34 per cento a 16,7 milioni di unità. E pensare che il pagamento di Apple, secondo l’ad di Nokia Stephen Elop, avrebbe dovuto aiutare il rilancio dell’azienda, simbolo di un sistema di comunicazione ormai superato.

    La grande sfida lanciata da Choi Gee-sung non è soltanto una questione di economia internazionale, ma è soprattutto culturale. In Corea del sud, così come in quasi tutti i paesi asiatici, il lavoro è considerato un dono. E non si tratta di un retaggio sovietico: la Samsung di Seul dà lavoro a più di cinquantamila persone, che in quanto assunti ricevono stipendio, abitazione, educazione per i figli, attività sportive. C’è un mondo che ruota intorno alla cittadella Samsung di Seocho-gu, quartiere ricco di Seul, e non c’è abitante che non abbia una motivazione personale per far scendere dal trono dei telefonini la finlandese Nokia.