
Farsa Barça
La serata delle premiazioni per il Pallone d’oro è così surrealmente brutta nella forma che anche Rai Due si rifiuterebbe di metterla in palinsesto. Karembeu è vestito come un personaggio di Tim Burton, Gullit è pronto per “Ballando con le stelle”, Ronaldo è l’involucro di se stesso, Shakira ha deciso di indossare gli avanzi di scena di una Valeria Marini ai tempi del Bagaglino. Parlare poi della sostanza di questa riunione del Club Bilderberg del calcio è, come si dice, un lavoro sporco ma qualcuno lo deve pur fare.
Londra. La serata delle premiazioni per il Pallone d’oro è così surrealmente brutta nella forma che anche Rai Due si rifiuterebbe di metterla in palinsesto. Karembeu è vestito come un personaggio di Tim Burton, Gullit è pronto per “Ballando con le stelle”, Ronaldo è l’involucro di se stesso, Shakira ha deciso di indossare gli avanzi di scena di una Valeria Marini ai tempi del Bagaglino. Parlare poi della sostanza di questa riunione del Club Bilderberg del calcio è, come si dice, un lavoro sporco ma qualcuno lo deve pur fare. In sintesi: Messi vince il Pallone d’oro (dopo uno show da varietà non lo si poteva che dare a un intrattenitore da varietà), Guardiola il premio per il migliore allenatore, Neymar per il gol più bello, Ferguson vince la Mortadella d’argento, Rooney il premio spogliatoio. La farsa messa in piedi dal direttorio ispano-svizzero è disegnata apposta per esaltare anche i barellieri del Barcellona e tutti i giocatori che si sono guadagnati fama e onore in quella finzione che è la Liga; l’Inghilterra è umiliata dal premio Blatter dato a Ferguson e dalla rovesciata impareggiabile di Rooney contro il City battuta da un bel gol di Neymar contro la selezione dei ballerini di Samba di Belo Horizonte.
Il Giappone vince il premio Fair Play grazie al terremoto, e a ritirarlo vanno due figuranti in abiti tradizionali (il prossimo anno pare che lo vincerà l’Italia: andranno a ritirarlo Pulcinella e Pantalone). Sono indeciso se l’acme del trash si è raggiunto con Ronaldo o con James Blunt che fa un playback che non si vedeva dai tempi del Festivalbar. Alla Fifa vorrei suggerire altri premi da istituire in vista del prossimo anno: il premio sagoma cartonata, che di diritto va al Real Madrid in contumacia, il premio per l’allenatore più emozionante da assegnare comunque a Guardiola per fare un dispetto a Mourinho, il premio per il miglior accento inglese che Blatter potrebbe tranquillamente dare a se stesso. Se si volesse poi ancora prendere in giro Ferguson, ecco qualche trofeo da consegnargli: quello per le gote più rubizze del mondo, il catetere d’oro e il chewingum d’argento. E il premio sobrietà da assegnare naturalmente agli adepti dell’Unicef del Barcellona ex aequo, volendo, con il vostro presidente del Consiglio, Mario Monti, già in lizza per il “premier più eletto dell’anno”.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
