La gaia icona del ritiro è perfetta per la riconquista liberal di Obama
La fotografia del bacio fra soldatesse al ritorno dalla missione è la controprova iconica della fine del “don't ask don't tell”, la politica di esclusione dei gay dichiarati dall'esercito, e allo stesso tempo è il massimo dell'obamismo che un singolo scatto possa contenere. Marissa Gaeta e Citlalic Snell hanno comprato cinquanta biglietti della lotteria dei marinai per aggiudicarsi il privilegio di poter essere la prima coppia a riunirsi dopo l'attracco della nave Oak Hill.
Leggi In Iraq il governo e al Qaida sfruttano il ritiro prematuro di Obama di Daniele Raineri
La fotografia del bacio fra soldatesse al ritorno dalla missione è la controprova iconica della fine del “don't ask don't tell”, la politica di esclusione dei gay dichiarati dall'esercito, e allo stesso tempo è il massimo dell'obamismo che un singolo scatto possa contenere. Marissa Gaeta e Citlalic Snell hanno comprato cinquanta biglietti della lotteria dei marinai per aggiudicarsi il privilegio di poter essere la prima coppia a riunirsi dopo l'attracco della nave Oak Hill; al sorteggiato è concesso l'onore di baciare moglie, marito, fidanzata, fidanzato o altro e di candidarsi automaticamente al ruolo di icona del rientro in patria. Rallegrandosi per l'eliminazione della regola sui gay nell'esercito introdotta da Bill Clinton hanno spiegato che “sono contente di poter essere finalmente loro stesse” e di poter conciliare la vita sentimentale con l'attaccamento alla divisa.
La versione aggiornata dell'arcinoto bacio fotografato da Alfred Eisenstaedt a Times Square nel 1945 sprigiona, se possibile, una plusvalenza evocativa, per via dei diversi livelli di lettura che si sovrappongono. Nel bacio saffico del primo marinaio a terra si incrocia il tentativo di Obama di restaurare la fiducia dei liberal – dopo vittorie tipo la legalizzazione del matrimonio gay a New York – e la potente narrativa del “welcome home” descritta a parole nel discorso di Fort Bragg e ora corredata da un'immagine simbolica.
Naturalmente l'orizzonte della narrazione è il rientro dei soldati che abbandonano definitivamente l'Iraq e poco importa, ai fini della costruzione di un apparato iconografico, che le tappe del ritiro siano state decise da George Bush e che l'ufficiale che ha schioccato il bacio in favore di inquadratura sulle coste della Virginia ritornasse non da Baghdad ma da una meno evocativa missione in centroamerica. La Casa Bianca ha bisogno di cavalcare il potere dell'immagine, anche se la situazione dell'Iraq, fra bombe, faide interne e una partnership con Washington pericolosamente esposta alle tempeste della regione non promette nulla di buono.
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