Napolitano difende Monti e Berlusconi gli dà (quasi) ragione

Redazione

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del discorso d'auguri al Quirinale ha detto: "La lunga, irriducibile contrapposizione, al limite dell'incomunicabilità che si era determinata tra le forze politiche ha reso impraticabile ogni ipotesi di larga coalizione di governo, come il presidente incaricato ha potuto ben presto constatare". E' per questo, secondo Napolitano, "la soluzione della crisi non si è collocata nei binari di un ordinario succedersi alla guida del paese, di schieramenti che hanno ottenuto la maggioranza nelle elezioni".

Leggi Che cosa succede in Transatlantico (e dintorni)

    Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del discorso d'auguri al Quirinale ha detto: "La lunga, irriducibile contrapposizione, al limite dell'incomunicabilità che si era determinata tra le forze politiche ha reso impraticabile ogni ipotesi di larga coalizione di governo, come il presidente incaricato ha potuto ben presto constatare". E' per questo, secondo Napolitano, "la soluzione della crisi non si è collocata nei binari di un ordinario succedersi alla guida del paese, di schieramenti che hanno ottenuto la maggioranza nelle elezioni". Eppure non ci sono state "nè forzature nè strappi ci sono stati rispetto nell'ordinamento costituzionale".

    E poi, vista la crisi, Napolitano ha detto che "era un mio preciso dovere istituzionale intervenire per far sì che in Italia non ci fosse un immediato scioglimento delle Camere e il ricorso alle urne". Anche la fiducia al governo Monti è occorsa per scongiurare "in una fase così critica una paralisi dell'attività di governo e parlamentare e uno scontro elettorale devastante". Napolitano si è poi riferito a un'espressione dell'ex premier, Silvio Berlusconi, affermando che i governi tecnici sono "una risorsa" nei momenti difficili e di emergenza, non espressione di una "democrazia sospesa".

    Napolitano ha poi parlato della crisi europea, dicendo: "L'Europa non può in un modo o nell'altro dividersi e frammentarsi secondo linee geografiche o sulla base di opposte intransigenze e di potenziali esclusivisimi". Secondo il capo dello stato "è verso un'Europa più federale che è giocoforza muoversi. E' di qui che passa l'affermazione non solo di una cultura della stabilità" ma anche una "cultura dello sviluppo e di una nuova strategia di crescita per l'Europa: quella che oggi latita nonostante l'incombere della recessione".

    Subito dopo il discorso di Napolitano, è intervenuto il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, che ha detto: "Il presidente Napolitano ha tenuto oggi un discorso ottimo, completo, ampiamente condivisibile: ha rappresentato molto bene la situazione politica". E sull'espressione "democrazia sospesa" il Cav. ha precisato: "Talvolta quando noi politici parliamo alla platea dei nostri elettori, dobbiamo anche un po' colorire le nostre tesi".

    Leggi Che cosa succede in Transatlantico (e dintorni)