Spectre o circolo Pickwick?
Bilderberg, Sankt Moritz, Aspen, Davos, Cernobbio. Signori con cognac e sigaro avana decidono le nostre sorti in ameni luoghi di villeggiatura. Decidono? Forse. Ci azzeccano? Mai.
Bilderberg, Sankt Moritz, Aspen, Davos, Cernobbio. Signori con cognac e sigaro avana decidono le nostre sorti in ameni luoghi di villeggiatura. Decidono? Forse. Ci azzeccano? Mai. E' il 1973, l'occidente sfidato dagli sceicchi piange di nuovo il proprio declino. Usa, Europa e Giappone fondano la Trilateral che sentenzia la “Crisi della democrazia”: troppo consenso, poca decisione, nessun obiettivo comune. Nove anni dopo ammette che la democrazia è viva, anche se manca sempre una meta comune. La Trilateral porta alla Casa Bianca Jimmy Carter, presidente sfortunato e inefficace. Ronald Reagan, fortunato ed efficace, veniva da Hollywood. E che dire del Club di Roma? Dati alla mano dimostrava che il petrolio sarebbe finito per l'anno 2000. Prima o poi rimarremo a secco, ora persino il Brasile naviga nell'oro nero. A Davos hanno predetto la fine delle crisi economiche, finché non sono arrivati i subprime. Quanto al Bilderberg, nato nel 1954 per contrastare il comunismo, dopo il 1989 è un gruppo di sopravvissuti.
L'elenco degli invitati sembra una cena in casa Angiolillo, dove si parla inglese anziché romanesco. Saranno pure i padroni dell'universo, ma chi non è stato travolto dalla crisi (come Giulio Tremonti) ha debiti e melma fino al collo. Più che la Spectre, è il circolo Pickwick.


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