Una risata a Piazza Farnese, risposta dell'Italia sana al sarcasmo del “disastroso” Sarkozy

Giuliano Ferrara

Sarkozy ha dato il “la”. Ma il primo a ridere di Berlusconi è Berlusconi, perché è un italiano sorridente e non un gallo cupo e ipercinetico. Però i banchieri e gli investitori e i risparmiatori francesi non ridono. Le nostre banche si sono tenute relativamente fuori dalla turbolenza greca e dal contagio, quelle francesi ci sono entrate con tutte le scarpe e scoppiano di titoli semi-insolventi.

    Sarkozy ha dato il “la”. Ma il primo a ridere di Berlusconi è Berlusconi, perché è un italiano sorridente e non un gallo cupo e ipercinetico. Però i banchieri e gli investitori e i risparmiatori francesi non ridono. […] Le nostre banche si sono tenute relativamente fuori dalla turbolenza greca e dal contagio, quelle francesi ci sono entrate con tutte le scarpe e scoppiano di titoli semi-insolventi. Corporativismi e freni alla crescita sono di casa da noi e da loro. Non so se l'ultima risata, quella che conta, sarà dei donneurs de leçons. La Merkel ha tenuto botta, ma si vede nel video che era imbarazzata dalla gaffe, e che non poteva non opporre un timido sorriso tipicamente tedesco alla imbarazzante performance di un uomo di stato inutilmente sarcastico con il quale ha litigato per mesi in modo inconcludente, “disastroso” come ha detto Jean-Claude Juncker, presidente dell'area euro.

    Scaricare i problemi politici franco-tedeschi sull'Italia: questo il programmino, lo spot di Bruxelles. […] L'Italia, i suoi governi e la società, anche imprenditoriale, peccano da tempo di inerzia davanti al problema della crescita, e una parte di questa inerzia, a parte il carattere furbo della nazione tutta, va addebitato alla scarsa propensione al rischio […]. Con Berlusconi qualcosa è cambiato, ma non abbastanza. Siamo i primi ad essere insoddisfatti, ragioniamo come Giavazzi & Alesina, la premiata ditta di economisti (silete economisti!, disse un arrogante Tremonti) che ci mette generosamente in guardia dall'equivoco secondo cui più libertà e concorrenza competitiva sarebbero nemici dei giovani e dei lavoratori. Balle antimercatiste, balle apocalittiche, balle decliniste, balle per la gola.

    Paul Krugman, che non è un calvinista ma un gigantesco cervello ebraico dell'economia liberal e keynesiana, non un neoliberista, cui non per sua colpa è toccato un Nobel come economista americano, continua a ripetere nel New York Times una verità assoluta: l'euro è in crisi perché, senza un prestatore di ultima istanza come la Bce, che fermi l'aggressività dei mercati, coloro che prestano o giudicano il livello dell'indebitamento vorranno sempre più soldi in cambio da chi emette titoli. […]  Agire dunque e subito. Ma non per autopunirsi, non per dividersi, non per procrastinare i problemi. Il colpo d'ala di Berlusconi è giudicato anche dal Corriere della Sera una possibilità. Era d'altra parte tutto scritto già, Berlusconi se ne era reso conto. Ma comandare è un'arte difficile nel paese dei parrucconi e delle fazioni distruttive che sono capaci in questa siutazione di ingaggiare una rissa strapaesana di tipo giudiziario e pornogiornalistico con il capod el governo. Ora però si deve annunciare, fare, spiegare, senza paura e tentennamenti. Basta lagne. E vediamo chi sarà l'ultimo a ridere. Intanto prendiamoci il tempo di una risata noi, a Piazza Farnese, ore 17, davanti all'Ambasciata di Francia, con Antonio Martino. Venite tutti, mi raccomando. Non piove.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.