Gli economisti dalla nostra
Agenda della crescita: tutto quello che c'è da sapere
In un editoriale sul Corriere della Sera di oggi i due economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi hanno indicato al governo dieci proposte di intervento concreto per rimettere in moto il mercato del lavoro e l'economia. Secondo Giavazzi e Alesina le priorità dell'Italia non sono le infrastrutture quanto piuttosto una serie di interventi a costo zero sul mercato del lavoro, pensioni, fisco e giustizia.
Leggi Dizionario degli inganni messi a punto dagli apocalittici - Leggi Presidente, l'ora è quasi fuggita, l'appello per una potente frustata all'economia
Lettori del Foglio on line, cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner, Twitter o Facebook
In un editoriale sul Corriere della Sera di oggi i due economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi hanno indicato al governo dieci proposte di intervento concreto per rimettere in moto il mercato del lavoro e l'economia. Secondo Giavazzi e Alesina le priorità dell'Italia non sono le infrastrutture quanto piuttosto una serie di riforme a costo zero su mercato del lavoro, pensioni, fisco e giustizia.
Il decalogo dei due economisti comprende "lo sblocco del mercato del lavoro con una progressiva introduzione di contratti unici; la sostituzione della cassa integrazione con sussidi di disoccupazione temporanei", il ritorno "alla formulazione originale dell'articolo 8 della manovra finanziaria di agosto; permettere ai salari dei lavoratori pubblici di essere diversi da una regione all'altra a seconda del costo della vita". E poi, ancora, si tratta di "favorire l'occupazione con agevolazioni fiscali; riformare con equità le pensioni di anzianità; riforma della giustizia civile che accorci i suoi tempi; eliminare alcuni dei privilegi garantiti agli ordini professionali; allargare la base imponibile riducendo l'evasione per poter abbassare le aliquote, niente condoni; dimezzare i costi della politica".
Il Foglio, in un editoriale di Giuliano Ferrara, aveva già sottoscritto le idee di Giavazzi. Secondo l'Elefantino per fare la rivoluzione liberale il premier, Silvio Berlusconi, dovrebbe prendere alla lettera il manifesto anti Confindustria scritto il 18 ottobre scorso dall'economista della Bocconi sul Corriere: "I partiti fanno politica e quelli liberali impediscono che le mani dello stato siano troppo intrusive, le parti sociali non concertative contrattano i salari e le condizioni di lavoro, la legge fissa principi uguali per tutti sulle questioni di diritto (che non esondano verso la terra incognita dei desideri). Poi c'è la società che si esprime liberamente, le lobby comprese quelle degli industriali, il pluralismo dei soggetti sociali, azienda per azienda: il complesso dell'economia ne uscirebbe rafforzato, il circuito di responsabilità e libertà irrobustito, gracile com'è, e finirebbe questa tediosa e retrospettiva pantomima della lotta di classe che avvelena la scena italiana".
Anche Riccardo Gallo, Ordinario di Economia applicata all'Università La Sapienza di Roma, sulle pagine del Foglio aveva scritto che "la nuova politica industriale la si fa aprendo alla concorrenza, non blindando Parmalat; organizzando il trasferimento dell'innovazione dai centri di eccellenza (e in Italia ne abbiamo molti) alle imprese di piccola dimensione; obbligando gli amministratori a cercare di convincere i soci che gli conviene lasciare gli utili nelle imprese; controllando che tutta la Pubblica amministrazione faccia domanda qualificata". Solo così il paese potrebbe iniziare una nuova politica industrale, "purtroppo mai vista prima".
Nello stesso tempo è necessario, come scritto sul Foglio in un editoriale del 21 ottobre scorso, sbloccare l'economia italiana, ma interessi leciti e politica devono parlarsi. L'intreccio di interessi corporativi ostruisce la crescita dell'Italia e ne blocca la mobilità sociale, come scritto da Michele Ainis sul Corriere della Sera.
Per far saltare i blocchi sociali corporativi e il tappo alla crescita il Foglio ha invitato a firmare un appello per una frustata all'economia diretto al premier Berlusconi. Il blocco mentale declinista, infatti, si supera con campagne culturali e d'informazione, poi si batte definitivamente con il “fare”.
Leggi Dizionario degli inganni messi a punto dagli apocalittici - Leggi Presidente, l'ora è quasi fuggita, l'appello per una potente frustata all'economia
Lettori del Foglio on line, cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner, Twitter o Facebook


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
