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Le reazioni del mondo alla morte del colonnello Gheddafi

Redazione

Ecco come hanno reagito i principali protagonisti della scena politica italiana e estera alla notizia della conquista di Sirte, l'ultima roccaforte dei lealisti in Libia, da parte dei ribelli del Consiglio di Transizione libico e soprattutto cosa hanno detto sulla morte del dittatore Muammar Gheddafi.

    – Il presidente della repubblica italiana, Giorgio Napolitano: "Si chiude una drammatica pagina in Libia. C'è da augurarsi che si costruisca un paese nuovo, libero e unito".

    – Il premier italiano, Silvio Berlusconi: "Sic transit gloria mundi. Ora la guerra è finita".

    – Il presidente della Camera Gianfranco Fini: "Con la fine tragica di Gheddafi in Libia si è davvero voltata pagina, ma ci sono ancora molte, molte incognite".

    – Il ministro degli Esteri, Franco Frattini: "Una grande vittoria del popolo libico. Un grande passo avanti che si è concluso in modo tragico, perché il dittatore ha rifiutato fino all'ultimo secondo di arrendersi alla giustizia internazionale che non lo avrebbe certamente impiccato, ma giudicato secondo le regole".

    – Il ministro della Difesa italiano, Ignazio La Russa: "E' una grande notizia, non è solo finita la missione militare così come fino ad oggi intesa, ma finisce anche la fase di transizione del paese e ora si apre la questione di come aiutare la crescita del nuovo governo libico".

    – Il leader della Lega, Umberto Bossi: "Ora bisogna mandare i clandestini libici a casa".

    – L'europarlamentare della Lega, Mario Borghezio: "La fine di Gheddafi, morto combattendo nel ridotto dei suoi ultimi fedeli, è indubbiamente una fine gloriosa".

    – Il presidente del Copasir, Massimo D'Alema: "Un epilogo tragico di una rivoluzione, anche se non si dovrebbe festeggiare quando le persone vengono uccise".

    – Il leader dei Radicali, Marco Pannella: "Gheddafi è stato un killer, ha accettato di esserlo e si è fatto pagare molto bene questo ruolo infame: killer per incarico di Bush e Blair, due personaggi infinitamente più infami di lui, perché traditori della propria parola, della propria legge e dei propri popoli".

    – Il presidente russo, Dmitri Medvedev: "Speriamo che ci sarà pace in Libia e che tutti quelli che stanno governando il paese, i differenti rappresentanti delle tribù libiche, raggiungeranno un accordo finale sulla configurazione del potere e la Libia sarà uno stato democratico moderno"

    – Il segretario di stato americano Hillary Clinton: "La fine di Gheddafi non significa necessariamente la fine dei combattimenti in Libia".

    – Il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso ed il presidente permanente del Consiglio Herman Van Rompuy: "Oggi la Libia può voltare pagina nella sua storia e dedicarsi ad un nuovo futuro di democrazia''.

    – Il premier inglese David Cameron: "Un giorno da ricordare per tutte le vittime di Muammar Gheddafi".