Berlusconi telefona al primo ministro del Cnt libico Jibril

La lunga notte di Tripoli

Redazione

La guerra in Libia sembra alla svolta. Già venerdì sera sembrava imminente la fuga del leader libico, Muammar Gheddafi, ma è sabato sera che i ribelli hanno accerchiato Tripoli e hanno preso il controllo di gran parte della città. Ieri mattina Gheddafi ha trasmesso un discorso via radio chiedendo ai cittadini di "cacciare i ratti dalle strade" e assicurando che non se ne andrà dalla capitale. Eppure nessuno sa dove si trovi il dittatore libico da venerdì scorso.

Leggi Gheddafi il beduino di Carlo Panella - Leggi Ma Tripoli dov'è di Toni Capuozzo

    La guerra in Libia sembra alla svolta. Già venerdì sera sembrava imminente la fuga del leader libico, Muammar Gheddafi, ma è sabato sera che i ribelli hanno accerchiato Tripoli e hanno preso il controllo di gran parte della città. Ieri mattina Gheddafi ha trasmesso un discorso via radio chiedendo ai cittadini di "cacciare i ratti dalle strade" e assicurando che non se ne andrà dalla capitale. Eppure nessuno sa dove si trovi il dittatore libico da venerdì scorso. Secondo alcune fonti il raìs si troverebbe ancora a Tripoli. Altre fonti ritengono si sia rifugiato a Sirte, mentre il sito web dell'opposizione, al Manara, riferisce che Gheddafi si trova all'interno dell'ambasciata del Venezuela.

    Intanto ieri mattina l'ex braccio destro di Gheddafi, Abdel Salam Jalloud, ha lasciato la Libia e si è rifugiato in Italia. I ribelli hanno fatto sapere di avere catturato Saif al Islam, figlio di Muammar Gheddafi, mentre l'altro figlio, Mohamed, si sarebbe arreso ai ribelli.

    Secondo la stampa i ribelli al momento controllerebbero almeno l'85 per cento di Tripoli. Numerosi video trasmessi da al Arabya e al Jazeera mostrano i ribelli festanti all'interno della Piazza Verde, ribattezzata piazza dei Martiri. La battaglia oggi si concentra attorno a Bab al Aziziyah, il bunker di Gheddafi a Tripoli: da li Khamis Gheddafi, uno dei figli del rais, al comando della 32/a brigata, guida le forze governative verso il centro città. Un portavoce dei ribelli (alla tv al Arabiya) ha spiegato: "La situazione non è stabile, si spara dappertutto: le forze di Gheddafi stanno usando i carri armati al porto e in via al Sarine, vicino a Bab al Aziziyah. A Tripoli i rivoluzionari hanno preso posizione ovunque, ma i governativi finora hanno cercato di resistere".

    Il premier Berlusconi nel corso di un colloquio telefonico con il primo ministro del Cnt libico, Mahmud Jibril, si è complimentato per la rapida avanzata delle forze anti regime, riconfermando l'impegno dell'Italia a sostegno delle nuove autorità per la costruzione di una Libia. Il tema sarà approfondito di persona in un incontro nei prossimi giorni in Italia. Già in mattinata il premier aveva assicurato l'appoggio ai ribelli libici: "Il governo italiano è al fianco del Cnt, che esortiamo ad astenersi da ogni vendetta e a affrontare con coraggio la transizione verso la democrazia con spirito di apertura nei confronti di tutte le componenti della popolazione".

    Il Consiglio nazionale di transizione libico sta accumulando in queste ore altre legittimazioni. Il ventottesimo paese è l'Egitto che, per bocca del ministro degli Esteri, Mohammed Amr, ha annunciato di riconoscere il Cnt come governo della Libia. L'incaricato presso la Lega Araba del consiglio dei ribelli libici, Abdel Moneim al Huweini, ha però messo in chiaro (all'agenzia Mena) che il suo paese non autorizzerà la presenza di basi Nato una volta compiuta l'estromissione di Gheddafi: "La Libia è una nazione araba e islamica da prima della Nato, i libici si sono ribellati fin dagli anni '70 alla costruzione di basi occidentali e per questo non ci saranno basi non libiche sul territorio".

    Il regime di Gheddafi è al collasso e il "tiranno" deve lasciare la Libia per evitare un bagno di sangue. Lo ha affermato il presidente americano, Barack Obama: "Muammar Gheddafi e il suo regime devono riconoscere che il loro regno è finito. Gheddafi deve riconoscere la realtà che è che non controlla più la Libia. Deve rinunciare al potere una volta per tutte".

    "Dalle immagini in arrivo da Tripoli è chiaro che è vicina la fine di Gheddafi". Lo afferma in una nota il primo ministro britannico David Cameron, ricordando che il colonnello libico "ha commesso dei crimini orribili contro il suo popolo e deve andarsene ora, per evitare altre sofferenze per la popolazione".

    Nel messaggio audio diffuso dalla tv di stato Gheddafi si è congratulato con i suoi fedeli per l'eliminazione dei ''ratti'' durante gli scontri di Tripoli. Poi il rais ha rivolto un appello ai suoi sostenitori: ''Bisogna mettere fine a questa mascherata. Voi dovete marciare a milioni per liberare le città distrutte e controllate dai ribelli''. Guarda il video.

    Guarda le immagini dell'ingresso dei ribelli a Tripoli

     

    Guarda l'arresto di Mohammed Gheddafi, il figlio maggiore del rais

     

    Leggi Gheddafi il beduino di Carlo Panella - Leggi Ma Tripoli dov'è di Toni Capuozzo