Due palle e un soldo (bucato)
"Oh, a Bersani gli sono appena spuntate le palle". Così in uno dei tanti sms circolati ieri tra le schiere frastornate dei militanti democratici non rassegnati alla subalternità del Pd nei confronti del partito delle procure, dei moralizzatori chiodati, del travaglismo che li squadra dal picco degli avvoltoi mediatico-giudiziario e, sopra tutto, del travaglismo che alberga in molti dei loro colleghi. C'è da dire che ieri il segretario del Pd si è dato e ha dato uno strattone potente al discorso pubblico irrancidito intorno alla questione morale.
Leggi La questione morale: come tutto ebbe inizio - Leggi Bersani sbanda sulla via giudiziaria alla resa dei conti interna al Pd - Leggi Così nel Pd si fa largo il mostro giuridico della presunzione di colpevolezza - Leggi A proposito di questione morale di Alessandro Giuli
"Oh, a Bersani gli sono appena spuntate le palle". Così in uno dei tanti sms circolati ieri tra le schiere frastornate dei militanti democratici non rassegnati alla subalternità del Pd nei confronti del partito delle procure, dei moralizzatori chiodati, del travaglismo che li squadra dal picco degli avvoltoi mediatico-giudiziario e, sopra tutto, del travaglismo che alberga in molti dei loro colleghi.
C'è da dire che ieri il segretario del Pd si è dato e ha dato uno strattone potente al discorso pubblico irrancidito intorno alla questione morale. Per quanto piatto e monocorde, il riferimento alle “macchine del fango” che “se sperano di intimorirci si sbagliano di grosso” è meglio della capitolazione senza onore di fronte a chi sta trasformando i guai giudiziari del bersaniano Penati nel combustibile di un processo generalizzato al ceto politico e ai suoi rapporti con la libera intrapresa. Ma può bastare, a Bersani, la minaccia altrettanto generica – “Da oggi cominciano a partire delle querele e delle richieste di danni” – combinata con il distillato dei suoi memoriali difensivi già apparsi sul Corriere e sul Fatto e prontamente sbertucciati dai destinatari delle missive? Evidentemente no. Quella di Bersani suona come una reazione interna al protocollo vergato dai suoi accusatori e dai mestatori dell'antipolitica; come a dire: a magistrato (che insegue i miei fedeli veri o presunti marrazzoni), magistrato e mezzo (da me sollecitato per intimidire il plotone dei giudici in abiti civili che ci condannano alla subalternità politica e culturale).
Una difesa che vale appena un soldo, e bucato. Perché non si alimenta di una chiara e distinta presa di congedo dalla mitologia del suprematismo etico berlingueriano, prima, e in seguito occhettian-conformista, con punte di dipietrismo autodistruttivo nell'ammanettamento spontaneo di Veltroni con l'Idv. Perché – sempre la linea difensiva del segretario – rimuove il cuore della questione, che riguarda l'intero sistema delle istituzioni italiane e del loro modo acerbo d'intrecciarsi al mondo degli affari senza il coraggio di regolamentare il lobbismo in funzione virtuosa (Bersani al riguardo, non più di sei anni fa, rilasciò proprio al Foglio un'intervista tanto incoraggiante quanto disattesa). Perché non riconosce, se non nella forma dello sfogo privato inaccessibile all'opinione pubblica, il diritto/dovere degli eletti dal popolo di tutelare la sovranità della loro prerogativa, che non contempla la facoltà di delinquere ma nemmeno la presunzione di colpevolezza con aggravante parlamentare scolpita nella Costituzione materiale del contropotere giudiziario.
Il punto, qui, non è ciò che Bersani ha omesso di dire sul Corsera – come insinua Travaglio baloccandosi col topo in trappola – ma è esattamente quel che ha detto: lasciamo fare serenamente ai magistrati; nel mentre i suoi spauriti caporali reclamano l'abolizione del voto vincolante di un'Aula sulla richiesta d'arresto di un parlamentare. Tutto questo, peraltro, senza spiegarci se tale spregiudicata esibizione di minorità nasca dal loro terrore d'essere accusati d'intelligenza con il berlusconismo, o se non sia piuttosto il marchio delle cattive coscienze abituate a farsi salvare da Berlusconi medesimo. Come avvenuto con D'Alema nell'Europarlamento e Tedesco in Senato.
Leggi La questione morale: come tutto ebbe inizio - Leggi Bersani sbanda sulla via giudiziaria alla resa dei conti interna al Pd - Leggi Così nel Pd si fa largo il mostro giuridico della presunzione di colpevolezza - Leggi A proposito di questione morale di Alessandro Giuli


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
