Si uccide il braccio destro di Don Verzè: "Era preoccupato per i conti del San Raffaele"
Mario Cal, braccio destro di don Luigi Verzè nella gestione del San Raffaele, è morto nel reparto di rianimazione dell'ospedale lombardo dopo aver tentato il suicidio. Nei giorni scorsi era stato ascoltato come testimone per la vicenda del buco di bilancio che ha coinvolto la struttura sanitaria milanese. La convocazione di Cal in procura aveva segnato l'apertura di un nuovo fronte per il San Raffaele.
Leggi l'inchiesta del Foglio sul San Raffaele - Leggi La spirale perversa del San Raffaele, che ha speso tutto quel che aveva inseguendo la vita eterna
Mario Cal, braccio destro di don Luigi Verzè nella gestione del San Raffaele, è morto nel reparto di rianimazione dell'ospedale lombardo dopo aver tentato il suicidio. Questa mattina era passato intorno alle 10.30 in quello che era, prima delle dimissioni rassegnate venerdì scorso, il suo studio, a ritirare i suoi effetti personali. Li si è sparato un colpo alla tempia. Sono state trovate due lettere, una indirizzata alla moglie, l'altra alla segretaria, ma al momento non è noto il contenuto. La polizia sta cercando eventuali impronte digitali sui due scritti. Secondo le prime dichiarazioni rilasciate dalla moglie nei giorni scorsi non ci sarebbero stati sentori che lasciassero presagire l'intenzione di togliersi la vita.
Nei giorni scorsi era stato ascoltato come testimone per la vicenda del buco di bilancio che ha coinvolto la struttura sanitaria milanese. La convocazione di Cal in procura aveva segnato l'apertura di un nuovo e delicato fronte per il San Raffaele. "Era preoccupato per la situazione economica del San Raffaele perché non c'era più la liquidità per pagare i fornitori – ha spiegato il suo avvvocato e amico Rosario Minniti – Per me è un grande dolore perché Mario Cal era un amico che ho sorretto nei momenti difficili, ma questa volta non ce l'ho fatta". Per il lagale di Cal all'origine del gesto ci sarebbe "il crollo di un sogno". "Era convinto di avere speso la sua vita a costruire ospedali invece si è accorto che questo sogno si stava infrangendo. La procura non c'entra nulla – ha continuato Minniti – era stato ascoltato in un'inchiesta di tipo amministrativo, non penale".
Venerdì scorso, al termine della riunione del cda della Fondazione San Raffaele, il consiglio di amministrazione aveva deciso il passaggio di tutte le deleghe dal presidente, don Luigi Verzé, al vicepresidente Giuseppe Profiti e al cda stesso [continua a leggere]
Nel 2009 il Foglio ha scritto una lunga inchiesta sulla vita di don Luigi Verzé. Nella prima puntata, abbiamo raccontato il San Raffaele, dove ogni malato è un “tabernacolo d'oro” e la fecondazione non è interdetta [continua a leggere], poi attraverso le parole di Verzé abbiamo spiegato come e perché nasce il mito dell'eccellenza biomedica del polo milanese [continua a leggere], e infine la vita, l'immortalità e i miracoli del guaritore don Verzé [continua a leggere]. Nella seconda ci siamo addentrati nei bilanci, nella gestione e nei progetti per cercare di capire come si spiega allora un buco economico del genere.


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