Quella di Berlusconi è roba nostra, parte di una storia politica

Redazione

A distanza di vent'anni la sentenza di Appello sul Lodo Mondadori continua ad agitare la politica italiana. Ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ritirato il comma della manovra economica che – tra le altre cose – avrebbe sospeso l'esecutività del risarcimento da 750 milioni di euro che Fininvest (se condannata anche in Appello) dovrebbe pagare per l'affare Mondadori alla Cir di Carlo De Benedetti.

    A distanza di vent'anni la sentenza di Appello sul Lodo Mondadori continua ad agitare la politica italiana. Ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ritirato il comma della manovra economica che – tra le altre cose – avrebbe sospeso l'esecutività del risarcimento da 750 milioni di euro che Fininvest (se condannata anche in Appello) dovrebbe pagare per l'affare Mondadori alla Cir di Carlo De Benedetti [continua a leggere l'articolo di Salvatore Merlo].

    Il Foglio ha ricostruito come si è arrivati, dopo una lunga storia politica, al grottesco risarcimento pro De Benedetti: la storia di una megamulta che inizia con 150 milioni di lire negli anni Cinquanta fino alla prima sentenza della Corte d'Appello di Roma, il 24 gennaio 1991.

    Il direttore, Giuliano Ferrara, ha commentato la vicenda parlando di "Roba nostra" e scrivendo: "Da allora quella è roba nostra, parte della nostra storia politica. La libertà di un imprenditore diventò pegno della libertà comune, questo è un fatto. D'altra parte la grottesca somma risarcitoria di cui si parla, e che a giorni dovrebbe diventare sentenza e strategia d'attacco al patrimonio di Berlusconi, deriva da un fatto che ormai solo i più vecchi conoscono" [continua a leggere l'editoriale di Giuliano Ferrara].