Falkland / 3

Jack O'Malley

Ormai è chiaro anche qua a Port Stanley che l'autosabotaggio del Messico è l'unica notizia positiva che arriva dalla Copa Cabana. Non amo i complottismi, ma non serve uno scenario di Carlo Pelanda per ricostruire quello che è successo nel girone C di Farsa America 2011.

    Ormai è chiaro anche qua a Port Stanley che l'autosabotaggio del Messico è l'unica notizia positiva che arriva dalla Copa Cabana. Non amo i complottismi, ma non serve uno scenario di Carlo Pelanda per ricostruire quello che è successo nel girone C di Farsa America 2011. Con il miglior boicottaggio sportivo dai tempi della Guerra Fredda, il Messico, la nazionale geograficamente e calcisticamente più nordica, si lascia battere dal Cile per screditare la competizione, affermando implicitamente di non voler avere nulla a che fare con rabone, trivele, sombreri e altri malanni. E chi può essere l'eroe di questa rivoluzione se non un giocatore del campionato inglese, il Chicharito Hernández? Pur di trovare una scusa per saltare la coppa in cui vince lo spettacolo ha organizzato l'orgia che ha lasciato fuori i titolari e costretto il ct a convocare l'Under 22. Si è sacrificato perché prevalesse l'incipit del decalogo del calcio: non avrai altro Rio all'infuori di Ferdinand.