Justin Timberlake deve fare a MySpace quello che ha fatto a se stesso

Che cosa c'entra Rupert Murdoch con le tette di Janet Jackson? La risposta, moralmente irreprensibile, è Justin Timberlake. Il cantante attore imprenditore ha fatto una partnership con l'azienda Specific Media per comprare MySpace, la piattaforma che Murdoch aveva comprato nel 2005 con l'idea di farne lo squalo del mercato dei social network. Il prezzo è 35 milioni di dollari, cioè un piatto di lenticchie rispetto agli oltre 500 sborsati nel 2005.

    Che cosa c'entra Rupert Murdoch con le tette di Janet Jackson? La risposta, moralmente irreprensibile, è Justin Timberlake. Il cantante attore imprenditore ha fatto una partnership con l'azienda Specific Media per comprare MySpace, la piattaforma che Murdoch aveva comprato nel 2005 con l'idea di farne lo squalo del mercato dei social network. Il prezzo è 35 milioni di dollari, cioè un piatto di lenticchie rispetto agli oltre 500 sborsati nel 2005, che a loro volta erano un piatto di lenticchie rispetto alle potenzialità strabilianti che all'epoca si attribuivano a MySpace.

    Poi Mark Zuckerberg ha rovinato tutto. MySpace assomiglia al suo nuovo proprietario: per un certo tratto degli anni Zero sembrava che la vita online non fosse degna di essere vissuta senza un profilo MySpace, anche i chitarristi da spiaggia componevano canzonette per metterle in rete, si postavano video a caso, si scoprivano nuovi talenti ed era indubbiamente figo dire che su MySpace si era scoperto un imperdibile duo svedese che componeva ballate psichedeliche suonando la chitarra con i piedi. Così il Justin degli ‘Nsync era tutto quello che le compagne di classe desideravano che fossero i compagni, tanto che l'universo preadolescienziale ha iniziato ad avere una specie di chiodo fisso: voglio essere come quel tizio ossigenato che canta in quella boy band che non sono i Backstreet Boys. Cioè Justin Timberlake.

    Poi Justin ha ucciso la band iniziando a comporre musica, cosa che Lance Bass, conosciuto all'epoca come “l'altro degli ‘Nsync”, gli ha rinfacciato nel suo libro di memorie, “Out of Sync”. E' lì che è iniziata la nuova vita Justin Timberlake, una vita che non ha ingranato da subito. Justin componeva e vendeva, ma senza accedere subito all'iperuranio del pop in cui credeva di finire per diritto divino. L'ex biondino ossigenato doveva passare ancora alcune prove, tipo scrivere una canzone per McDonald's, recitare in "Alpha Dog", comprare ristoranti, brand di moda, insomma fare quello che a Hollywood e dintorni fan tutti, per accadere alla punta della piramide. E così, quasi all'improvviso, tutto il mondo si è ritrovato a adorare di nuovo il Justin maturo, quello che balla con Madonna e recita in "The Social Network" (fare la parte del fondatore di Napster nel film su Facebook e poi comprare MySpace è un grandioso colpo di marketing), e soprattutto quello che al Super Bowl scoperchia una tetta di Janet Jackson sotto gli occhi dell'America puritana. Per essere santificato nel circolo degli imprenditori nerd che dominano il mondo, Justin dovrà riuscira a fare a MySpace quello che ha fatto a se stesso.