Liberi servi e testimoni di sinistra domani al teatro Capranica

Redazione

Domani, al teatro Capranica, i servi liberi e forti del Cavalier Silvio Berlusconi si rimetteranno in gioco perché, sì, a Milano s'è perso, ma non si può accettare di avvizzire così. E mentre altrove si affilano coltelli e si ripassan motti legalitari – col dubbio che si finisca, alla prima occasione, in una baruffa fratricida – al Capranica, dalle 10 del mattino, la stagione concertistica lascerà spazio alla “Festa per il caro amico Silvio. Libera adunata dei servi del Cav.”. Ci sarà, come si conviene, anche il festeggiato, che farà capolino a mezzogiorno e dirà la sua.

    Domani, al teatro Capranica, i servi liberi e forti del Cavalier Silvio Berlusconi si rimetteranno in gioco perché, sì, a Milano s'è perso, ma non si può accettare di avvizzire così. E mentre altrove si affilano coltelli e si ripassan motti legalitari – col dubbio che si finisca, alla prima occasione, in una baruffa fratricida – al Capranica, dalle 10 del mattino, la stagione concertistica lascerà spazio alla “Festa per il caro amico Silvio. Libera adunata dei servi del Cav.”. Ci sarà, come si conviene, anche il festeggiato, che farà capolino a mezzogiorno e dirà la sua.

    Apriranno la discussione gli interventi di quelli che, con orgoglio e sprezzatura, rivendicano l'ossimoro di “libero servo” del berlusconismo. Inizierà Giuliano Ferrara, seguito dai direttori del Giornale, Alessandro Sallusti, del Tempo, Mario Sechi, e di Libero, Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri. Si andrà avanti fino al primo pomeriggio con gli interventi. L'ingresso, ovviamente, è libero e il teatro è a due passi da Montecitorio.

    Ma non sarà una seduta di psicoanalisi collettiva né un raduno per nostalgici che non si rassegnano alla fine dello spirito del '94. Ci saranno testimonianze politiche di sinistra: Piero Sansonetti, direttore del settimanale gli Altri, Ritanna Armeni, columnist del Riformista, e la giornalista femminista Marina Terragni prenderanno la parola. “Dirò che non si può uscire dalla crisi di questa egemonia culturale guardando indietro, sarebbe come se la sinistra degli anni 90 avesse invocato un ritorno al '75”, dice Ritanna Armeni, che parlerà “perché credo che chi mi ha invitato non si aspetti nessuna compiacenza e perché non sono abituata a rifiutare il dialogo”. “Ho una scarsissima speranza che Berlusconi possa andare avanti e trovo che discuterne sia molto utile”, dice Marina Terragni. “Il tentativo di andare oltre Berlusconi è una grande occasione per la sinistra, che ormai ha mutuato tutti gli aspetti del Cav., tranne il garantismo, che di per sé sarebbe tipicamente di sinistra”, dice Sansonetti.

    Dalle colonne di questo giornale si sono proposte le primarie, si è chiesto al Cav. di vincere la riluttanza a essere se stesso, si è provato a indicare possibili sfidanti. Domani, con chi viene, si continua. Perché, come insegna Baldassarre Castiglione, anche il servo può rendere virtuoso il principe. Basta che, con i suoi consigli, si assicuri che “sempre sappia la verità d'ogni cosa, e s'opponga agli adulatori, ai malèdici ed a tutti coloro che machinassero di corromper l'animo di quello con disonesti piaceri” (“Il cortegiano”, IV, XLVI).

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    AI SERVI LIBERI E FORTI


    Scateniamo una volitiva, inconcludente discussione sul disastro di Milano e dintorni. Cerchiamo di spiegare in pubblico quel che non abbiamo ancora capito nemmeno noi: come reagire per il bene di un paese che sembra amarci un cincinin meno di una volta, e per il nostro bene di liberi servi del berlusconismo. Riuniamoci, stavolta in un teatro romano dal nome nobile, e sparliamo con affetto e nobiltà e sprezzatura del nostro idolo infranto: il Cav. Almeno mostreremo che società civile non fa rima con perbenismo, noia, compunzione, e serietà al governo (l'ultima è già dimostrata, fino a prova contraria). Alfano segretario generale, benissimo. Triumvirato dei coordinatori confermato e prorogato, benissimo [continua a leggere l'articolo di Giuliano Ferrara]


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    Festa seria a Berlusconi

    Angelino Alfano segretario del Pdl. Benissimo, ma basta per reagire al disastro? Abbiamo interpellato il direttore del Tempo Mario Sechi, i direttori (editoriale e responsabile) di Libero Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro e il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, futuri partecipanti alla non seriosa ma seria “festa al Cav.” che, su iniziativa del Foglio, un manipolo di “servi liberi e forti” animerà mercoledì 8 a Roma, al teatro Capranica. [continua a leggere]
     

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