L'esportazione della democrazia secondo la Cassazione degli islamologi

Giuliano Ferrara

Bernard Lewis è la Cassazione degli islamologi, è un tipo molto diverso da Bernard-Henri Lévy, in lui lo spettacolo è l'intelligenza e l'eleganza è nella colossale competenza sugli argomenti di cui parla e scrive, non quella somma cazzata contemporanea che è la coolness, l'essere così tanto a proprio agio con l'io. Lewis è impegnato nel senso che ha saputo consigliare senza parere e senza apparire Dick Cheney e il Pentagono, e in anni durissimi, non il salotto Sarkozy-Bruni.

    Bernard Lewis è la Cassazione degli islamologi, è un tipo molto diverso da Bernard-Henri Lévy, in lui lo spettacolo è l'intelligenza e l'eleganza è nella colossale competenza sugli argomenti di cui parla e scrive, non quella somma cazzata contemporanea che è la coolness, l'essere così tanto a proprio agio con l'io. Lewis è impegnato nel senso che ha saputo consigliare senza parere e senza apparire Dick Cheney e il Pentagono, e in anni durissimi, non il salotto Sarkozy-Bruni. In questa intervista al Wall Street Journal dice molte cose parecchio sensate, e spiega che l'esportazione della democrazia non significa modello Westminster, perché libertà nell'islam è concetto legale (il contrario di schiavitù) non filosofico come in occidente. Lewis è deliziato dal risveglio libertario che ha avviato la rovina delle tirannie, ma invita a stare bene attenti agli sviluppi: non sarebbe, credo intenda dire, il primo risveglio con un certo sgradevole strascico, come uno hangover dopo la sbornia. Ma il bello dell'intervista è che l'intervistato non è solo, lo fronteggia con rispetto una sua allieva del WSJ, Bari Weiss, capace di mettere tra parentesi la propria buona obiezione (vero, ma chi grida “freedom” davanti alla moschea Omayyadi di Damasco fa un bell'effetto, anche se il termine non ha il preciso significato di lingua inglese). Oltre a spiegare Khomeini attraverso i mein kampf giovanili, tanto diversi dal suo ruolo di portatore di libertà nell'Iran dello Shah, Lewis fa capire che, se solo l'occidente saprà sostenere il dissenso iraniano crescente, anche per i mullah e ayatollah di Teheran e Qom la fine è vicina. Ragione per la quale sconsiglia di bombardare i siti nucleari. E lì c'è l'altro Lewis che contraddice Bernard: quelli hanno una cultura apocalittica, l'atomica la useranno.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.