Caro Ginzberg, il tuo vangelo è un aiuto ai mozzorecchi
Ci sono le donne che adottano il bambino nato sul barcone e i pescatori seriamente danneggiati dall'afflusso di clandestini e di rifugiati che bloccano l'ingresso del porto di Lampedusa per evitare che la guardia costiera porti in salvo altri barconi. Ho anche detto che la paura e la tutela dalla paura, come sa chi sa qualcosa della nascita contrattualista dello stato moderno, sono il motore fondamentale della comunità politica, e che uno stato liberale, non mostruoso, non può vivere sulla paura, deve però governarla.
Al direttore - L'ho sentita a Radio Londra. Io non sono per nulla devoto. Ma preferisco stare dalla parte di quegli ingenui – raccolti non mi ricordo più se a destra o sinistra – cui fu detto: “Avevo fame e mi deste da mangiare; avevo sete e mi deste da bere; ero straniero e mi accoglieste; ero nudo e mi copriste; ero infermo e mi visitaste; ero prigioniero e mi veniste a trovare”.
di Siegmund Ginzberg
Caro Ginzberg, a Radio Londra (www.ilfoglio.it, controllare per credere) ho detto che la crisi migratoria è grave e chi lo nega è un pezzo di cretino o un demagogo, che abbiamo dato prove buone di accoglienza e integrazione, che è spettacolare la nostra capacità, radicata nella cultura cristiana, di tendere la mano a chi ha bisogno; ho aggiunto che il popolo, non noi giornalisti e intellettuali nelle nostre belle case riparate, ma il popolo, ha paura degli arrivi selvaggi, fuori controllo, e che non bisogna gettargli addosso la colpa per questo. Ci sono le donne che adottano il bambino nato sul barcone e i pescatori seriamente danneggiati dall'afflusso di clandestini e di rifugiati che bloccano l'ingresso del porto di Lampedusa per evitare che la guardia costiera porti in salvo altri barconi. Ho anche detto che la paura e la tutela dalla paura, come sa chi sa qualcosa della nascita contrattualista dello stato moderno, sono il motore fondamentale della comunità politica, e che uno stato liberale, non mostruoso, non può vivere sulla paura, deve però governarla. Infine ho detto che l'immigrazione deve essere graduale, controllata, sicura, e che spararla grossa, in tema di solidarietà e di accoglienza, è un facilismo. Insegnarmi il vangelo, con la precisazione di non essere devoto, ma chissà, forse libertino, è un omaggio conformista alla campagna di violenta denigrazione di quel che dico e del mio diritto di dirlo, un cadeau ai mozzorecchi de sinistra non particolarmente comprensibile, né bello, in una persona intelligente, seria e coltivata come lei.


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