Il Papa, Napolitano e Bossi
Il Papa tedesco ha benedetto per lettera, con sapienza, l'unità nazionale italiana nel Centocinquantenario. Parlando alle Camere riunite, il presidente ex comunista Napolitano ha ripercorso senza asprezze e senza spigoli, riuscendo a parlare per tutti (a parte qualche sordastro), la storia unitaria. I leghisti Bossi e Maroni, con la loro presenza fisica e con le scelte unitarie dei loro capi nordisti del Veneto e del Piemonte, hanno testimoniato l'ultima miracolosa integrazione nazionale.
Il Papa tedesco ha benedetto per lettera, con sapienza, l'unità nazionale italiana nel Centocinquantenario. Parlando alle Camere riunite, il presidente ex comunista Napolitano ha ripercorso senza asprezze e senza spigoli, riuscendo a parlare per tutti (a parte qualche sordastro), la storia unitaria. I leghisti Bossi e Maroni, con la loro presenza fisica e con le scelte unitarie dei loro capi nordisti del Veneto e del Piemonte, hanno testimoniato l'ultima miracolosa integrazione nazionale. La grandezza degli italiani, e anche quella della nazione che essi si sono fatti tra ordinarie miserie e stellari talenti, sta in questa vocazione alla comprensione di quanto è diverso e conflittuale, in una misura universalistica di ordine, di equilibrio, di fede e di cultura.
Nonostante qualche piccineria, qualche ruttino da cattiva digestione, qualche parola pomposa o inerte, abbiamo assistito a uno spettacolo degno e significativo. I festeggiamenti, inquinati da quel clima di “cieche partigianerie e perdite diffuse del senso del limite e della responsabilità” di cui ha parlato il capo dello stato nel finale ispirato del suo discorso, e minacciati dall'angosciosa battaglia di Fukushima contro il pericolo tragico e invisibile della catastrofe nucleare, sono stati abbastanza gioiosi, equilibrati, protocollari e mai pretenziosi. All'italiana, ma nel senso migliore che questa malfamata espressione può rivestire. La ricaduta dovrebbe essere questa: un maggior rispetto per il valore laico della libertà religiosa, una combattività finalmente indirizzata alla guida bipartisan delle riforme più urgenti e non all'incarognimento del conflitto politico, il varo di un federalismo che dia gambe forti alla posizione europea dell'Italia, che sani la questione settentrionale e spinga il sud a riscattarsi con le sue mani. Dovrebbe.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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