Ancora scosse di assestamento in Giappone. Si cercano i dispersi dopo lo tsunami

Redazione

E' di magnitudo 8,9 il sisma che ha colpito oggi il nord-est del Giappone, secondo quando indicato dall'istituto americano di geofisica Usgs. La popolazione è scesa in strada. Le autorità hanno lanciato l'allarme tsunami.

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    E' di magnitudo 8,9 il sisma che ha colpito oggi il nord-est del Giappone, secondo quando indicato dall'istituto americano di geofisica Usgs. La popolazione è scesa in strada. Un'altra forte scossa di 7.8 richter si è registrata alle 15.15 locali (le 7,15 in Italia) al largo delle acque della prefettura di Ibaraki, alla profondità di 80 km. La prima, avvenuta alle 14.46 locali, è stata di una magnitudo preliminare di 7,9. A Miyagi, capoluogo dell'omonima prefettura, l'acqua dal mare si è riversata all'improvviso nelle strade, trascinando via auto e cartelloni pubblicitari. Il porto si è riempito di carcasse di veicoli. Nella capitale è stato chiuso l'aeroporto internazionale di Narita.

    Una grande esplosione si è verificata in un complesso petrolchimico a nord-est della città di Sendai sulla costa giapponese. L'area è stata investita da uno tsunami con onde fino a 10 metri. L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica  dell'Onu riferisce che non ci sono state fughe radioattive dalle centrali giapponesi nell'area colpita dal sisma. In precedenza l'Aiea aveva riferito che quattro impianti sono stati chiusi a titolo precauzionale. Tra questi quello di Oganawa (in cui si era sviluppato in incendio ormai estinto); Fukushima-Daiichi (da cui sono stati fatti evacuare 2.000 persone che vivono in un raggio di 3 km per un problema al sistema di raffreddamento del reattore in corso di risoluzione), Daini e Tokai.I corpi senza vita di trecento persone sono stati trovati lungo la costa di Sendai City.

    Le autorità hanno immediatamente lanciato l'allarme tsunami, avvertendo che il movimento tellurico potrebbe generare un'onda anomala alta ben 6 metri. Un allarme tsunami è stata emessa per Guam, Taiwan, Filippine, Indonesia e isole Hawaii. Analoghi allarmi sono stati diramati in Siberia e alle isole Marianne.

    Le forze di Difesa giapponesi e le forze americane in Giappone hanno istituito una task force di collegamento per seguire l'emergenza terremoto. Ad annunciarlo è stato il capo delle forze di difesa giapponesi, citato da Kyodo News. La stessa agenzia ha reso noto che il premier giapponese Kan avrà colloqui telefonici con il presidente americano Barack Obama incentrati sull'emergenza. 

    l presidente dell'istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi, ha detto: "L'allarme è stato dato in maniera tempestiva, lo dimostra il fatto che ci siano state poche vittime nonostante l'estrema violenza delle scosse. Sono state spente le centrali nucleari, è stata tolta l'energia per evitare gli incendi, sono stati fermati i treni e chiusi gli aeroporti. Ora – ha aggiunto – si tratterà di verificare i danni e bisognerà capire che cosa succederà quando lo tsunami raggiungerà le coste del Pacifico, dove comunque si avrà avuto il tempo necessario per mettersi al sicuro".

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