Il salasso dei cristiani d'Egitto
Sono tredici i cristiani rimasti uccisi ieri nelle violenze settarie in Egitto. Una strage ormai sembra tirare l'altra. A gennaio furono sette i cristiani morti ammazzati dai fondamentalisti islamici. Questo sangue non è il risultato della rivoluzione al Cairo. Anche durante il regno di Mubarak i copti subivano attacchi. L'apprensione però nasce dal fatto che il futuro dei cristiani, che avevano sperato nella sopravvivenza del rais come garante imperfetto della pax religiosa, è a grave rischio in un Egitto dominato dall'ideologia islamista e con l'imam Qaradawi a guidare i sermoni.
Leggi Le rivolte in Africa non fermano le persecuzioni di cristiani
Sono tredici i cristiani rimasti uccisi ieri nelle violenze settarie in Egitto. Una strage ormai sembra tirare l'altra. A gennaio furono sette i cristiani morti ammazzati dai fondamentalisti islamici. Questo sangue non è il risultato della rivoluzione al Cairo. Anche durante il regno di Mubarak i copti subivano attacchi. L'apprensione però nasce dal fatto che il futuro dei cristiani, che avevano sperato nella sopravvivenza del rais come garante imperfetto della pax religiosa, è a grave rischio in un Egitto dominato dall'ideologia islamista e con l'imam Qaradawi a guidare i sermoni. I cristiani sono il quindici per cento della popolazione egiziana, ma all'interno dell'assemblea parlamentare la loro percentuale si riduce a meno dell'uno per cento.
I Fratelli musulmani hanno giurato: “Mai un copto alla presidenza”. A loro sono preclusi gli incarichi anche di livello secondario nell'amministrazione dello stato e il ricavato delle loro imposte è utilizzato per le moschee, mentre i luoghi di culto cristiani sono fossilizzati nel tempo. Un testo di al Azhar, “Al Iqna”, dice che se un musulmano uccide un musulmano merita la morte, ma se un musulmano uccide un copto la pena deve essere inferiore perché il superiore non può essere privato della vita per aver ucciso l'inferiore. Che sia una delle peggior forme di razzismo contemporaneo lo dice anche la discriminazione sulla carta di identità egiziana, che impone la connotazione religiosa dell'essere umano, come accadeva in Rwanda tra Hutu e Tutsi. Speriamo che questa rivoluzione egiziana si volga al meglio, ma al momento è difficile immaginare un futuro diverso dallo strangolamento per i cristiani d'Egitto.
Leggi Le rivolte "per la libertà" in Africa non fermano le persecuzioni di cristiani


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
