C'è una super sfida tra Jobs e Google dietro la guerra dei telefoni
I risultati da record dell'ultimo trimestre non sono bastati a tranquillizzare Steve Jobs, l'ad di Apple. Ricavi e utili sono aumentati del 70 per cento rispetto a un anno fa, mentre le vendite della Mela sono quintuplicate nel giro di un lustro. Eppure la Borsa ha bocciato il titolo: le vendite di iPad, il tablet lanciato sul mercato meno di un anno fa, hanno deluso le stime degli analisti. Il nervosismo di Jobs, però, non nasce dai numeri.
di Alberto Brambilla
I risultati da record dell'ultimo trimestre non sono bastati a tranquillizzare Steve Jobs, l'ad di Apple. Ricavi e utili sono aumentati del 70 per cento rispetto a un anno fa, mentre le vendite della Mela sono quintuplicate nel giro di un lustro. Eppure la Borsa ha bocciato il titolo: le vendite di iPad, il tablet lanciato sul mercato meno di un anno fa, hanno deluso le stime degli analisti. Il nervosismo di Jobs, però, non nasce dai numeri. Sembra preoccupato dai concorrenti, decisi a ridimensionare il dominio Apple sulla telefonia. Due giorni fa, alla presentazione dei conti, Jobs – pur sempre guru ma sempre meno asceta – ha attaccato Google e Rim, società canadese che produce il BlackBerry. Immediato il botta e risposta tra i vertici aziendali, su cui Jobs vuole avere l'ultima parola, visto che nella serata di ieri ha convocato la stampa nel quartier generale di Cupertino.
Ha presentato l'ultima versione di “Lion”, il sistema operativo Macintosh, e due nuovi laptop ultraleggeri, ibridi tra un portatile e un iPad. Nei giorni scorsi, Jobs aveva riservato le critiche più ruggenti a Google, che con Android intende mettere a portata di palmo l'universo di Mountain View: “Anche se fosse vero che Google è un sistema aperto e Apple è un sistema chiuso – ha avvertito Jobs – i sistemi aperti non sempre sono vincenti”. In risposta il manager Andrew Rubin ha pubblicato su Twitter i comandi in codice per “compilare una copia di Android su una macchina Linux”. Come a dire che chiunque, con queste sole basi, può fabbricare il proprio sistema. Rim, invece, è stata punzecchiata sui risultati. Jobs sostiene che “l'iPhone vende più del BlackBerry”. Ma per la controparte, Jim Balsillie, le vendite sono pari, anzi, quelle di Apple sono gonfiate.
Non solo: quanti “vivono fuori dal campo di distorsione di Apple” sanno che le possibilità potrebbero essere più ricche. “Sappiamo per esempio – spiega Balsillie – che il supporto per Adobe Flash conta davvero e che i clienti vogliono una vera e propria esperienza web. La gente è stufa di sentirsi dire da Jobs cosa deve pensare”. La querelle su Adobe non è nuova, dice al Foglio Stefano Quintarelli, tra i massimi esperti di Web in Italia: “Avere Flash a bordo per Apple significherebbe offrire un'alternativa agli sviluppatori per fare programmi che funzionano anche su altre piattaforme. Non averla, significa costringere gli sviluppatori a una scelta di piattaforma”, quella di Apple. Jobs, insomma, sente sul collo il fiato della concorrenza. Ieri pure Samsung ha annunciato un tablet in arrivo. La resa dei conti è prevista per Natale, con la corsa all'ultimo regalo hi-tech.
di Alberto Brambilla


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
