La buona notizia politica del lodo Alfano

Redazione

L'approvazione in commissione Affari costituzionali della proposta di modifica della Carta fondamentale, che consente di sospendere i procedimenti giudiziari nei confronti dei presidenti della Repubblica e del Consiglio, sembra far intendere che la maggioranza ha ritrovato l'intesa su un punto assai delicato. In realtà si tratta di una norma che già era stata approvata da tutto il centrodestra come legge ordinaria.

    L'approvazione in commissione Affari costituzionali della proposta di modifica della Carta fondamentale, che consente di sospendere i procedimenti giudiziari nei confronti dei presidenti della Repubblica e del Consiglio, sembra far intendere che la maggioranza ha ritrovato l'intesa su un punto assai delicato. In realtà si tratta di una norma che già era stata approvata da tutto il centrodestra come legge ordinaria, prima che la Consulta eccepisse che un intervento di questo genere dovesse assumere rilievo costituzionale. Dalla prima approvazione del cosiddetto lodo Alfano, però, molta acqua politica è passata sotto i ponti, il che poteva lasciare dubbiosi sulla possibilità che fosse nuovamente accolta favorevolmente dalla stessa maggioranza.

    Invece, a quanto pare andrà così. Il che rappresenta un vantaggio per tutti, anche per l'opposizione che strilla contro una “retroattività” che in realtà è inesistente: i processi vengono sospesi durante l'esercizio delle alte funzioni istituzionali, in seguito a un voto parlamentare, e non aboliti. Se si toglie di mezzo l'assillo (o per alcuni la speranza) di una soluzione finale di tipo giudiziario del problema Berlusconi, si può passare più serenamente a discutere delle riforme necessarie, di federalismo, di tasse, di università e persino di giustizia. Il gruppo di Futuro e libertà, approvando il disegno di riforma costituzionale, ha dato prova di lealtà e si è aperto la strada a una discussione meno tesa sul tema della ragionevole durata dei processi, che sarà affrontato senza che le vicende processuali del premier interferiscano.

    Maliziosamente si potrebbe anche pensare che siccome la sospensione dei processi è legata alla cricca, ora Berlusconi ha una ragione in più per impegnarsi a portare a conclusione la legislatura, il che, di converso, conferisce un maggior peso contrattuale a tutte le componenti della maggioranza, quindi anche ai futuristi. Comunque la si pensi, si è fatto un passo nella direzione giusta, quella che riporta in primo piano la politica, le scelte di merito, la ricerca di soluzioni per i problemi economici e sociali.

    L'iter del provvedimento è ancora molto lungo, ma l'avvio con una maggioranza compatta dovrebbe sottrarlo alle imboscate, mentre c'è da sperare che l'opposizione, che naturalmente cerca di lucrare un qualche vantaggio scandalistico, prima o poi si renda conto che il suo spazio può crescere solo se si saprà misurare davvero sulle proposte di riforma, che oggi ritornano di fatto all'ordine del giorno. La strada per una legislatura operante è ancora tutta in salita, servono iniziativa politica, disponibilità al dialogo e, da parte di tutti, l'abbandono dell'arroganza ultimativa. Ma un macigno che sembrava sbarrare la strada è stato rimosso, e questa è una buona notizia.