Così Medvedev cambia la Mosca di stregoni e cambiavalute

Margherita Belgiojoso

Legge dopo legge, Mosca va assomigliando sempre di più a Milano o Bruxelles. L'ultima norma che cambia l'aspetto della città risale a venerdì scorso, e rischia di rendere la città irriconoscibile. Dalla scorsa settimana infatti a Mosca sono scomparsi i cambiavalute, e quei cartelloni gialli e neri che facevano capolino da ogni angolo tenendo i moscoviti aggiornatissimi sugli andamenti della valutazione di euro e dollaro sono ormai solo un ricordo.

    Legge dopo legge, Mosca va assomigliando sempre di più a Milano o Bruxelles. L'ultima norma che cambia l'aspetto della città risale a venerdì scorso, e rischia di rendere la città irriconoscibile. Dalla scorsa settimana, infatti, a Mosca sono scomparsi i cambiavalute, e quei cartelloni gialli e neri che facevano capolino da ogni angolo tenendo i moscoviti aggiornatissimi sugli andamenti della valutazione di euro e dollaro sono ormai solo un ricordo. La nuova legge, "zakon" in russo, ha deciso che non è decoroso cambiare mazzette di valuta estera all'angolo, e che i russi dovranno smettere di conservare i risparmi in moneta di altri stati. Tverskaya Ulitza o Taganka Ploshad si sono immediatamente svuotate di quell'immagine così familiare, e rassicurante, che erano le mani indaffarate di scorbuticissime addette al cambio, il cui volto rimaneva rigorosamente nascosto al di là del vetro.

    Scorbutiche, e furbette,
    visto il numero elevatissimo di furti e cambi da infarto che i cambiavalute di Mosca spesso e volentieri applicavano ai loro ignari clienti. O trucchetti del mestiere, come quando sul cartello per strada era indicato un cambio miracoloso, che però dentro – a banconote scambiate – si scopriva applicato soltanto alle operazioni sopra i centomila euro. O quando le banconote si incastravano inspiegabilmente negli interstizi tra cassetti.

    Ma tutto questo è un ricordo del passato, Mosca cambia troppo in fretta. E anche le abitudini dei suoi cittadini: lo scorso primo settembre una legge ha proibito la vendita di superalcolici dopo le nove di sera, facendo quindi fallire tutto quel sottobosco di esercizi notturni che sui forti bevitori nottambuli basavano il proprio business. Le notti di Mosca sono molto più tranquille anche dopo che la proibizione di bische e casinò ha fatto sparire dai marciapiedi lucette stroboscopiche e musichette martellanti. Le prossime a scomparire, a leggere i disegni di legge della Duma, saranno le pubblicità di sigarette e alcolici. Così come le réclame di maghi e stregoni: pubblicità ingannevole, secondo la presidenza Medvedev.