Grillo Park
“Quando parlo capisci tutto / Sono come un politico però tradotto / Sono figlio dell'informazione / Con davanti il ‘dis', fuck this / Sono pronto per la promozione / Dopo il disco finisco a Matrix”. Invece il rapper Fabri Fibra è finito a Cesena, nella Woodstock 5 Stelle. Trenta ore di grillismo allo stato brado – da oggi pomeriggio a domani sera – che però, più che ai “tre giorni di pace e musica” del 1969, assomigliano a Parco Lambro '76.
di Marco Palombi
“Quando parlo capisci tutto / Sono come un politico però tradotto / Sono figlio dell'informazione / Con davanti il ‘dis', fuck this / Sono pronto per la promozione / Dopo il disco finisco a Matrix”. Invece il rapper Fabri Fibra è finito a Cesena, nella Woodstock 5 Stelle. Trenta ore di grillismo allo stato brado – da oggi pomeriggio a domani sera – che però, più che ai “tre giorni di pace e musica” del 1969, assomigliano a Parco Lambro '76, il sesto festival del proletariato giovanile organizzato da “Re nudo” che riuscì a segnare, contemporaneamente, la fine del prog rock italiano e dei movimenti nati dal '68. Il problema non è tanto la qualità dei nomi (Joplin e Hendrix, per dire, contro Gazzè e Silvestri), né che il disco di Fibra s'intitoli “Controcultura” come un qualunque dossierino da centro sociale, né ancora l'inno fricchettone di Francesco Baccini (“Il sogno di Woodstock”), quanto l'intricato viluppo che lega insieme il pop variamente gauchiste del cartellone alla politica gruppettara di Beppe Grillo.
Il concertone di Cesena, in sostanza, è il primo happening di massa della (vecchia) nuova sinistra da una trentina d'anni in qua. Non è in questione il profilo antropologico dei militanti, decisamente più normaloidi dei loro antenati, quanto le caratteristiche strutturali della loro presenza: l'individuazione del nemico nella sinistra ufficiale (“morti”, “pdmenoelle”), la voglia di farsi partito per dare l'assalto al potere, il dibattito ossessivo sul programma. E' qui, in particolare, che i grillini danno il meglio di sé, reinterpretando in salsa web – una tecnorisposta per ogni problema – un classico idiomatismo da gauche post operaia come l'alleanza tra saperi e bisogni: oltre ai cantanti più o meno di nicchia (Grillo s'è lamentato che i big l'hanno “sfanculato”) a Cesena ci saranno economisti all'idrogeno, riciclatori di rifiuti, giornalisti con la schiena dritta, scienziati assortiti. Finita la messa, però, il problema Grillo toccherà tutto a Di Pietro e Vendola, a cui i 5 Stelle toglieranno molti voti: l'Idv un po' blandisce, un po' minaccia (“è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi”, ha scritto Donadi), per ora guadagnandoci solo qualche vaffa. In grillese: “Di Pietro ha paura di me? Allora è un dilettante. L'alleanza col centrosinistra? Se metti insieme cinque morti non è che crei una cosa viva”.
di Marco Palombi


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