Bar sport Il Foglio
Fuor di metafora
La giornata del bar sport si apre con un'aspra critica a Robben da parte del gestore del bar: “Alla fine è solo un dribblomane, come era Maradona”. Mai paragone fu più offensivo nelle intenzioni di chi lo ha fatto. Il tasto Maradona apre l'inevitabile link a tutta la letteratura cui piace tanto dire che il calcio è metafora della vita (talmente vero da essere diventato falso). E dunque, il calcio metafora della vita o, à la Marcenaro, la vita è metafora del calcio?
La giornata del bar sport si apre con un'aspra critica a Robben da parte del gestore del bar: “Alla fine è solo un dribblomane, come era Maradona”. Mai paragone fu più offensivo nelle intenzioni di chi lo ha fatto. Il tasto Maradona apre l'inevitabile link a tutta la letteratura cui piace tanto dire che il calcio è metafora della vita (talmente vero da essere diventato falso). E dunque, il calcio metafora della vita o, à la Marcenaro, la vita è metafora del calcio? Il primo a ordinare è Ferraresi: “La vita è come una partita di calcio soltanto nel senso che dopo ogni gol, subìto o segnato, la palla torna al centro. Così cantava un saggio gruppo di provincia. Per il resto viva Marcenaro”.
Zuncheddu tranchante: “Non scherziamo. La vita come un campo verde su cui 22 persone seguono la stessa palla? Quando mai nella vita, soprattutto in Italia, non in Germania, vedete 22 persone che seguono lo stesso obiettivo, fanno squadra (ah ah), accettano di passare a due metri dal risultato la gloria a un altro? Questo Mondiale ci ha insegnato che a volte anche nel calcio valgono i paradossi: la squadra olandese finalista in Sudafrica è una beffa della storia”. Tanta originalità di pensiero non poteva che avere Valensise come controcanto: “Ci ha insegnato che la vita est un attimo e la felicità non si conquista mai senza l'aiuto della signora fortuna e comunque il vero genio, come sapeva benissimo Napoleone e ora anche Löw, est sempre lo stesso: studio più studio più studio. Ciao. m”.
Pedersini dantesco: “Se il calcio è metafora della vita, ‘Notti Mondiali' è allegoria di un oltretomba in cui non vorrei finire”. Tanta tristezza non può lasciare indifferente il cuore ballerino di Valensise, però: “Oddio come siete drammatici. Ragazzi un po' di brio please! W la samba e l'indio Forlan!!!”. A parte il dettaglio che Forlan non è indio, il suo intervento chiama la replica di Pompili: “Non mi appassiona granché il giuoco calcio. Potrebbe andarci peggio: per esempio, se la vita fosse la metafora di una partita di curling”. Come darle torto? Merlo punzecchia: “Non so se il calcio sia una metafora della vita (ma poi che vorrà dire? Boh). Di sicuro sono felice che i Mondiali siano all'epilogo. Per queste ragioni: Valensise non mi intaserà più la posta con i suoi fluviali commenti a bar sport; si smette un po' di parlare di pallone (assieme alla politica la piaga di questa nazione); non avrò più ragioni per fingere con la mia ragazza tedesca di tifare Germania solo per evitare facili ironie sulla povera Italia di Lippi. Ciao”.
Cerasa, al solito, ha uno sguardo universale: “Qui ci portano via Balotelli e voi mi parlate di come il calcio metaforizza la vita? Mi auguro che domani il primo editoriale del Financial Times titoli con un bel ‘Benitez enters dangerous water'. E che cacchio”. Sibillino Lo Prete: “Se il calcio è metafora di vita, io mi sento Fabio Junior. Anche per questo, è meglio credere all'Andrea's version”. Poi aggiunge su di sé: “Nun se capisce un cazzo, eh?”.
Da fonti massoniche arriva una rivelazione bomba: “Mi pregio di annunciare a tutte e tutti chi sia davvero Rio Paladoro, il mitologico pseudonimo che ha stregato cuori femminili e allarmato l'autostima dei maschietti. Tenetevi, Rio Paladoro è Toto Cutugno, fresco di ritorno da una tournée a Pietroburgo durante la quale, tra una canzone e l'altra di fronte alla crema della finanza internazionale, è stato corrispondente delle nostre ‘Giornate Mondiali'. Cutugno ci tiene a far sapere che continuerà comunque a firmare con lo pseudonimo, per non dare troppi dispiaceri a Pupo e a Tony Dallara. Domani vi dirò altro, per ora accontentatevi”. Per fortuna c'è Peduzzi che, anche se sommersa di lavoro, regala ottimismo: “Oggi la vita è una merda, viva il pallone”.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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