Lezione di sesso e amore

Redazione

Signora Esther Perel, da qualche anno a questa parte, lei è considerata il grande guru del sesso newyorkese. Come…
Devo interromperla immediatamente: la sessualità in sé non mi interessa. Ciò che mi affascina è l'erotismo, nella sua dimensione più mistica, la quale ci permette di sentirci vivi, di vibrare e di godere dell'esistenza. Per me l'erotismo è un segno di vitalità.

di Oliver Guez

    Signora Esther Perel, da qualche anno a questa parte, lei è considerata il grande guru del sesso newyorkese. Come…
    Devo interromperla immediatamente: la sessualità in sé non mi interessa. Ciò che mi affascina è l'erotismo, nella sua dimensione più mistica, la quale ci permette di sentirci vivi, di vibrare e di godere dell'esistenza. Per me l'erotismo è un segno di vitalità. I miei genitori sono sopravvissuti ai campi di concentramento tedeschi. Ancora giovanissima, mi sono accorta che ad Anversa, dove viveva allora la mia famiglia, c'erano due gruppi di sopravvissuti: quelli che non potevano provare piacere senza sentirsi in colpa e che non avevano alcuna fiducia nel mondo esterno. E quelli che, come i miei genitori, si erano riappropriati della vita grazie all'erotismo e al piacere. L'erotismo innalza l'individuo e lo trascende. La passione e il desiderio non si limitano al sesso o alla frequenza dei rapporti sessuali. Il mio lavoro consiste nell'aiutare la gente a sentirsi viva.

    Com'è nata la sua vocazione di terapeuta sessuologa?
    Alla fine degli anni Novanta, all'epoca dello scandalo Lewinsky. Bill Clinton ha rischiato di perdere la carica di presidente della più grande potenza mondiale per una fellatio! Ne sono rimasta colpita: alla fine del XX secolo, l'infedeltà stava in testa all'agenda politica americana. Mi sono domandata perché gli americani non abbiano alcun problema con il divorzio e siano invece così intransigenti sull'infedeltà.

    Che cosa avete imparato sulla sessualità americana?

    Ho avuto la conferma che il sesso è un fattore di rischio negli Stati Uniti. Rappresenta il pericolo delle gravidanze adolescenziali e il pericolo di contrarre l'Aids o altre malattie trasmesse per via sessuale. Di conseguenza, è meglio astenersene. In Europa, sono i comportamenti irresponsabili che costituiscono il fattore di rischio. E il sesso, diversamente che negli Stati Uniti, appartiene al ciclo della vita. In sé, non è il male.
    Nonostante questa diversa percezione del sesso, non mi sembra che vi siano grandi differenze di abitudini e comportamenti sessuali tra le due sponde dell'Atlantico.
    Gli americani hanno una sessualità colma di contraddizioni. Hanno il più elevato tasso di gravidanze adolescenziali del mondo industrializzato (750.000 casi all'anno), ben superiore, per fare solo un esempio, di quello del Brasile. L'età media del primo rapporto sessuale completo è di quindici anni, mentre in Olanda è di diciassette. Nella Bible Belt, la pratica dello scambio fra coppie è più frequente che altrove…

    Le campagne in favore dell'astinenza promosse da George W. Bush non sono dunque servite a niente?
    No, proprio a niente, se non a rendere il sesso un tabù presso un numero ancora maggiore di americani.

    Le cose non sono migliorate dopo l'arrivo alla Casa Bianca di Barak Obama?

    In effetti, Obama ha già ridestinato una parte dei finanziamenti in programmi di educazione sessuale. Ma negli Stati Uniti il sesso resta fondamentalmente un problema, ed è regolamentato dalla politica. L'aborto, l'educazione sessuale, l'infedeltà, l'omosessualità, la possibilità d'adozione per un coppia omosessuale sono grandi temi dell'agenda politica americana. Il sesso è riservato alla persona amata, del sesso opposto al proprio naturalmente. La dimensione del piacere e del benessere, pur stando al centro delle nostre società, è totalmente assente da questo dibattito. Gli Obama sono tuttavia una coppia che sprigiona una forte carica di sensualità. Sì, per la prima volta da molto tempo si avverte una carica sensuale nella coppia presidenziale. Una sensualità ben diversa da quella delle coppie dei Reagan o dei due Bush, padre e figlio, nessuna delle quali dava l'impressione di essere un'esplosione di passione. Quanto a George W. Bush, mi è sempre sembrato, sul piano intellettuale, un uomo fermo al tempo in cui frequentava le fraternity dell'Università di Yale.

    E i Clinton?
    Sì, anche i Clinton davano l'impressione di essere una coppia di intensa sessualità. Ma non certo di dormire insieme.
    Poco fa ha parlato del fenomeno dello scambismo nella Bible Belt. I suoi pazienti newyorkesi hanno invece comportamenti sessuali radicalmente diversi rispetto agli americani del Mid West?
    La sorprenderà ma la stragrande maggioranza degli americani concepisce il sesso nello stesso modo. Quella americana è una società pragmatica, molto sensibile ai valori etici e fortemente moralista, che non tollera l'infedeltà. Gli americani detestano perdere tempo, e non comprendono l'ambiguità. Sono alquanto categorici e manichei. La logica del gioco e del flirt gli è completamente estranea… In effetti, quando si guarda una donna per la strada, la reazione immediata è quella di abbassare gli occhi. Sì, lo scambio di sguardi non fa parte del loro codice amoroso. La seduzione si riduce a poca cosa: in ogni appuntamento galante, i modi del corteggiamento americani sono rigidamente regolati. C'è una specifica “procedura” da rispettare. Ogni individuo cerca di fare come fanno tutti gli altri.

    Gli americani hanno molta più fiducia degli europei nelle virtù della terapia. Vale la stessa cosa anche in materia di sessualità?
    L'ottimismo è il principale valore etico dell'America. Gli americani sono convinti di poter spostare persino le montagne, se si rimboccano le maniche. In amore come negli affari, pensano che esistano soluzioni a ogni problema. I miei pazienti si rivolgono a me non per imparare a soffrire ma per liberarsi di un brutto passato. Io cerco di spiegare che un blocco sessuale all'interno della coppia non si risolve semplicemente con una migliore comunicazione o una gestione più efficace del tempo libero.
    Questo fenomeno non è certo esclusivo degli Stati Uniti!
    In effetti, queste difficoltà si riscontrano in tutti i paesi in cui l'ideale romantico sta al centro dell'idea di coppia.

    Quali sono queste difficoltà?
    C'è un paradosso che caratterizza tutti i paesi più o meno emancipati sul piano sessuale: a priori, ognuno può fare ciò che vuole della propria vita sessuale. Tutte le barriere sono cadute una dopo l'altra. Ma sentiamo il bisogno della coppia. Tuttavia, dopo qualche tempo, non si ha più la stessa brama di fare l'amore con il proprio partner. Ciò crea tensioni. Si desidera un po' di novità, di brivido, di sorpresa… insomma, un po' di avventura, ma conservando i vantaggi della coppia, sicurezza, stabilità.

    Per quale motivo?
    La coppia romantica è tramontata. Proviamo a tornare indietro nel tempo; in questi ultimi cento anni, molta gente ha lasciato le campagne ed è entrata nella modernità delle grandi metropoli, dove è più libera ma anche più sola. Prima il matrimonio era un affare economico e una questione di status sociale. Poi si è trasformato in un'unione fondata sull'affinità sentimentale. Prima invece le coppie si rispettavano anche senza amarsi. La soddisfazione della sessualità non era un criterio di scelta. La donna doveva fare il proprio dovere coniugale, vale a dire accudire suo marito e dargli dei bei bambini. Ora invece si sceglie per amore, e si dà un valore sessuale a questo amore. L'emancipazione della sessualità femminile, la contraccezione e l'influenza del movimento gay hanno assegnato per la prima volta un'immensa importanza alla sessualità all'interno del matrimonio.

    L'eccessiva sessualizzazione del matrimonio rappresenta dunque un problema?

    Il desiderio ha un'importanza centrale nella coppia moderna. Oggi l'uomo vuole che la propria donna abbia desiderio di fare l'amore con lui. E la donna vuole che si stimoli la sua passione e ha anch'essa le proprie esigenze. Ma se non fosse che questo! La persona con la quale decidiamo di vivere insieme si accolla delle responsabilità gigantesche: è la destinataria delle nostre emozioni, delle nostre paure, delle nostre angosce e delle nostre speranze. Deve essere un riferimento spirituale e un cardine per trascendere la nostra solitudine esistenziale. Il partner oggi deve praticamente svolgere le funzioni di un intero villaggio e della chiesa. E noi viviamo molto più a lungo di quanto si viveva un secolo fa.

    L'obbligo di fare risultato, a letto come sul lavoro, ci esaurisce?
    Sì, oggi questo è un dovere imperioso, al fine di essere felice. L'uomo, in particolare, deve essere un animale da sesso. Deve essere pieno di desiderio in qualsiasi momento. Insomma, deve essere in costante erezione, altrimenti non è un “vero uomo”. In America del sud, i ventenni si ingozzano letteralmente di Viagra per avere erezioni più lunghe e possenti.
    La stampa femminile non è estranea a questi fenomeni…
    Sì, la pressione sul maschio è davvero enorme. D'altra parte, ho notato tra i miei pazienti che quando la relazione sessuale si blocca, è sempre responsabilità dell'uomo, in genere verso i cinquanta o i sessant'anni. Il loro problema non è fisico ma psicologico: è la scomparsa del desiderio per il proprio partner.

    E tra i più giovani?
    I problemi iniziano sempre prima. La loro sessualità nomade, il numero relativamente alto di partner che possono avere prima di arrivare al matrimonio ha fatto loro conoscere l'intensità e il piacere del corpo, di un corpo messo a disposizione come un trastullo: esserne privati può determinare un blocco più precoce di quanto avveniva nelle generazioni precedenti. Questi giovani hanno raramente conosciuto la frustrazione e sono cresciuti in società sommerse dal sesso.
    E' un bilancio senza possibilità d'appello!
    Le coppie sono in crisi anche a causa della pornografia, della gratificazione immediata del desiderio (infatti senza frustrazioni il desiderio appassisce), nonché della nuova cultura familiare che privilegia la centralità del bambino. Ora la sopravvivenza della famiglia dipende in definitiva dal benessere della coppia, se riesce a crearsi uno spazio erotico riservato alla soddisfazione del proprio piacere. Infine l'egualitarismo, che ha permesso grandi progressi (il consenso all'interno della coppia, una migliore vita di famiglia in cui i compiti più ingrati sono più giustamente ripartiti) è una causa di turbamento. L'uomo e la donna sono diventati praticamente interscambiabili. Ma in questo modo il maschio scompare. La donna desidera un uomo forte e competitivo. L'egualitarismo delle nostre società ha creato un certo tedio erotico.

    Qual è allora la soluzione?
    La nuova monogamia rappresenta la nuova frontiera dell'erotismo. Si tratta di riportare il desiderio all'interno della coppia. Mi sembra che la relazione di coppia sta trasformandosi in un continuum, nel senso che non è né aperta né chiusa e che al suo interno tutto sia possibile. Cosa osserviamo oggi? Gli uomini e le donne possono immaginarsi altri partner, si ricordano dei loro ex e possono rimanere in contatto con loro molto più facilmente di un tempo, grazie a servizi come Facebook e Internet e gli sms aprono enormi possibilità di flirt. Si può ritrovare un amante di vent'anni prima o entrare in contatto con uno sconosciuto: le possibilità di incontri si sono moltiplicate. Tuttavia, la monogamia resta sempre un ideale. I ragazzi tra i venti e i trentacinque anni notano che i propri genitori sono divorziati o infedeli. Di conseguenza, sono alla ricerca di nuovi modelli che sappiano combinare la sicurezza e l'avventura.

    Come si può raggiungere questo obiettivo?
    Ogni coppia deve negoziare. La divisione e la delimitazione delle frontiere della coppia sono i presupposti fondamentali della nuova monogamia. Si tratta di riconsiderare i limiti della coppia.

    E se il proprio partner non ha intenzione di negoziare nulla?

    Se ti giura di piantarti un coltello nella schiena nel caso di un tradimento, non si potrà certo parlare di nuova monogamia. In cambio, dominano il segreto e l'infedeltà.

    Dunque, per lei, la monogamia sessuale non è possibile?
    Il genere umano non è monogamo, ma la monogamia è un fatto umano. La passione è sempre monogama. Si possono amare più persone allo stesso tempo, ma mi sembra alquanto difficile avere un atteggiamento amoroso con più di una persona alla volta. Tuttavia, si può essere veramente monogami tra i trenta e gli ottanta anni? E' una grande sfida. Oggi, quando si giunge ai quarantacinque, cinquant'anni, ossia alla metà della propria vita, molti si domandano quale sarà il loro destino sul piano erotico. E' per questo che la nuova monogamia potrebbe permettere una nuova gestione della vita. D'accordo. Facciamo allora un esempio. Sono a cena al ristorante con la mia compagna, davanti a un piatto di rigatoni all'amatriciana, e a un certo punto le dico: “Mia cara, domani sera spero di riuscire ad andare a letto con una mia vecchia amica che ho ritrovato su Facebook. Ma non preoccuparti, io amo te. Magari, potresti approfittarne anche tu per una piccola avventura con il nostro vicino di casa, ti farebbe un gran bene”. E' questa la nuova monogamia?
    Lei reagisce all'antica, non facendo altro che sognare l'avventura sessuale di una notte. Il concetto fondamentale della nuova monogamia è quello dell'onestà nei confronti del proprio partner. Si può negoziare tutto: una cena con una persona dell'altro sesso, un bacio, un film pornografico; oppure, più prosaicamente, ciascuno può dire al proprio partner di non voler saper nulla di ciò che fa finché la relazione di coppia rimane solida. Ma la nuova monogamia significa anche la capacità di condividere giochi, di sperimentare una sessualità nuova, che può anche essere virtuale o totalmente immaginaria. Il successo di Facebook segna l'avvento della nuova monogamia.

    Quello che lei preconizza è dunque un erotismo a geometria variabile?
    Non bisogna mai dimenticare che l'obiettivo fondamentale è quello di prolungare o far rinascere il desiderio nella coppia per mezzo di una sessualità e/o socialità pianificata ad hoc.

     Lo scambismo è una forma di questa nuova monogamia?

    In Francia, per esempio, si pratica sovente lo scambismo come una forma d'adulterio consensuale. Si cerca di creare una molteplicità di rapporti all'interno di una coppia chiusa. Se ciò è il frutto di un consenso, la cosa può essere interessante. Si riafferma la propria fedeltà verso il partner diversificando le fonti di piacere. Io credo che la monogamia non si debba più definire in termini di esclusività sessuale. Perché non riconoscere che una coppia è soprattutto un vincolo affettivo e non soltanto un vincolo sessuale assoluto ?

    In teoria, la sua idea mi sembra allettante, ma nella pratica non riesco a immaginarmela. Nel momento stesso in cui si esibisce il proprio desiderio di avventure sessuali, si provoca un terribile senso di insicurezza nel partner.
    Senza dubbio. Ma la nuova monogamia rappresenta una gigantesca rivoluzione psicologica. Oggi questa sembra una cosa del tutto inconcepibile, esattamente come lo sembravano all'inizio del XX secolo molte altre cose. Ricordiamoci che fino a poco tempo fa era inammissibile avere una relazione sessuale prima del matrimonio. L'omosessualità era considerata una malattia. La contraccezione era fuori discussione e più ancora la possibilità di adottare bambini da parte di coppie omosessuali. E' per questo che io penso che assisteremo a una nuova rivoluzione sessuale. La storia va in questa direzione.

    Dunque è la fine dell'infedeltà?

    No, l'infedeltà rimarrà sempre. Molte coppie non oseranno mai negoziare su questo punto. E attenzione: io non raccomando a nessuno di essere infedele, e il tradimento può causare grandi sofferenze. Semplicemente, io penso che sarebbe nel nostro interesse riconsiderare in certi casi “l'infedeltà” e smettere di interpretarla come il sintomo di una difficoltà della coppia. Forse bisogna avere il coraggio di ammettere che il proprio partner ha avuto un avventura semplicemente perché ne aveva bisogno: la sessualità è una finestra aperta su se stessi. La sue motivazioni sono da separare dai suoi effetti. Un'avventura ci può permettere di tornare nel mondo dei viventi dopo un lutto, ad esempio. Si cerca un'altra persona per ritrovare se stessi e non per lasciare il proprio partner.

    Ha parecchi pazienti che praticano la nuova monogamia?
    Sì, noto che c'è una sempre maggiore diffusione dei “negoziati”. E' importante saper ascoltare e rispettare le pulsioni sessuali del partner. E la cosa deve essere reciproca. Altrimenti siamo destinati al tradimento. Insomma, il nocciolo della questione è la nostra concezione del sesso all'interno della coppia. E tale concezione è destinata a cambiare.

    Come sfuggire alla gelosia?

    La gelosia non è forse un male. E dimostra che si prova ancora desiderio per il proprio partner.

    di Oliver Guez