Polonia al voto per superare la tragedia di Smolensk
La Polonia sceglie oggi il nuovo presidente della Repubblica. Il voto arriva due mesi dopo la sciagura area di Smolensk, nella quale persero la vita 94 persone, compreso l'ex capo di stato, Lech Kaczynski. La tragedia ha colpito a fondo il paese e ha già avuto conseguenze sulle elezioni: al primo turno, tutti gli istituti di ricerca scommettevano su Bronislaw Komorowski, candidato liberale di Piattaforma civica, ma il verdetto delle urne ha smentito le loro previsioni.
La Polonia sceglie oggi il nuovo presidente della Repubblica. Il voto arriva due mesi dopo la sciagura area di Smolensk, nella quale persero la vita 94 persone, compreso l'ex capo di stato, Lech Kaczynski. La tragedia ha colpito a fondo il paese e ha già avuto conseguenze sulle elezioni: al primo turno, tutti gli istituti di ricerca scommettevano su Bronislaw Komorowski, candidato liberale di Piattaforma civica, ma il verdetto delle urne ha smentito le loro previsioni. Komorowski ha chiuso lontano dal 50 per cento e ora deve affrontare al ballottaggio il fratello di Lech Kaczynski, Jaroslaw, che corre con i conservatori di Legge e giustizia.
Questa volta i giornali non fanno previsioni e guardano ai sondaggi con grande scetticismo: Homo Homini dice che Komorowski ha “dieci punti di vantaggio”; gli analisti di Pbs-Dga prevedono il pari, un'ipotesi che esiste soltanto sui libri di scienza politica; Gfk Polonia sostiene che vincerà Kaczynski. I due candidati appartengono a movimenti di centrodestra e hanno programmi piuttosto simili, ma questo non significa che siano la stessa cosa. Komorowski è ipermoderato, ha passato la gioventù nei boy scout, è apprezzato all'estero per l'immagine da europeista amico del mercato che si è costruito negli ultimi anni. Kaczynski ha partecipato alle trattative con i comunisti negli anni Ottanta, è stato primo ministro e ha fatto discutere per alcuni provvedimenti assunti dal suo governo (come quello di perseguire chiunque attribuisse alla Polonia le responsabilità di quanto accaduto negli anni del regime, compresa la persecuzione contro gli ebrei del 1968).
Dopo la strage di Smolensk, il suo nome e la sua famiglia sono entrati nella coscienza di un popolo che ha costruito la propria storia sulle macerie e sulle grandi tragedie: dal massacro di Katyn nel 1940 alla distruzione del Ghetto di Varsavia nel 1944, e Smolensk è l'ultima tappa di questo Golgota. Komorowski e Kaczinski hanno mostrato grande rispetto l'uno per l'altro. Anche oggi, hanno ripetuto che non faranno mancare la propria collaborazione all'avversario, qualunque sia il risultato delle urne. L'ultimo dibattito televisivo è stato vinto da Kaczynski, che è parso più vispo rispetto all'uomo di Piattaforma civica.
Gli attacchi e i colpi bassi sono stati rari: quello più notevole è stato portato a termine proprio da Kaczynski, che ha accusato l'avversario di avere un piano per privatizzare la sanità. La Commissione elettorale lo ha costretto a presentarsi in tv il giorno successivo per smentire quanto aveva affermato. Le due grandi incognite di questo voto sono il centrosinistra e i giovani. I socialdemocratici (13 per cento al primo turno) hanno lasciato mano libera agli elettori. Gli under 30, che non provano grande simpatia per Legge e giustizia, potrebbero disertare in massa le urne per partecipare ai grandi festival musicali che si tengono nel weekend a Danzica. Torun e Lublino. Anche questo potrebbe aiutare Kaczynski a completare la rincorsa.


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