Bar sport Il Foglio
I foglianti orange infieriscono su Lippi. Le foglianti sentono l'estate
Roma. Intorno alle 16 e 30 all'indirizzo e-mail del bar sport fogliante giunge questo messaggio: “Ma hai visto che roba? Non è calcio, è samba. E Robinho? Non è carinissimo? Fammi sapere se fate anche oggi il bar sport. Benché in vacanza, non posso contenermi”. A inviarlo è Marina Valensise, a quell'ora il Brasile è avanti 1-0 sull'Olanda. Da quel momento è caduta libera: autogol di Felipe Melo (e successiva espulsione) e gol vincente di Sneijder.
Roma. Intorno alle 16 e 30 all'indirizzo e-mail del bar sport fogliante giunge questo messaggio: “Ma hai visto che roba? Non è calcio, è samba. E Robinho? Non è carinissimo? Fammi sapere se fate anche oggi il bar sport. Benché in vacanza, non posso contenermi”. A inviarlo è Marina Valensise, a quell'ora il Brasile è avanti 1-0 sull'Olanda. Da quel momento è caduta libera: autogol di Felipe Melo (e successiva espulsione) e gol vincente di Sneijder. Brasile a casa, samba e Robinho compresi. Al Foglio – è bene ricordarlo – si fa soprattutto cultura, si difende l'occidente. In verità non si simpatizza troppo per l'Olanda (culturalmente parlandone), ma sono dettagli. C'è da capire se gli orange in semifinale sono il risveglio della vecchia Europa, la zampata del leone sofferente, in attesa della Germania. Naturalmente le risposte degli avventori non centrano quasi mai il bersaglio, ma anche questo è un dettaglio.
Il dandy Ferraresi regala perle di saggezza come nel suo blog Cico: “Secondo me sì, è la rivincita del sangue freddo europeo. Bastava guardare l'atteggiamento dei brasiliani in campo: Robinho e Dani Alves sono da ripristino della legge Basaglia, Felipe Melo andrebbe legato, Dunga è un matto vero. Dall'altra parte c'era l'atarassia arancione: Van Persie algido, Robben di granito, Sneijder un anacoreta del calcio. L'unica eccezione è il solito Van Bommel, che forse è un brasiliano travestito (nel senso della divisa)”. Valensise, ancora scossa, è contraria: “Non direi. Semmai est la generosità del nuovo mondo, nei confronti del Vecchio continente, considerando che il Brasile ha segnato due gol, anche se Felipe Melo per il secondo ha sbagliato porta e poi ha tirato di sinistro sull'anca di un olandese a terra, dimostrando quanto può farsi e fare e farci male un primitivo che perde la brocca. Per fortuna, l'arbitro nipponico ha visto tutto mostrando al globo la precisione dei polpacci da samurai. Ma che sòla per il gelido Dunga. Ciao”. Rio Paladoro gongola: “E' la rivincita dell'unica squadra dotata di un vero fuoriclasse: Robben. Lippi dovrebbe imparare da questa partita. I fuoriclasse (Cassano e Totti ) servono. E gli juventini (Felipe Melo) anche, basta che giochino con gli altri”.
Pedersini la butta sul musicale (“Wagner batte la samba, è naturale”), anche se non sa che samba è maschile. Cerasa è pungente come nei suoi articoli: “L'unica verità è che questo Mondiale ha dimostrato che all'Italia serve urgentemente un Luciano Moggi. Uno capace di evitare l'arrivo in Nazionale di gente come Iaquinta o Marchisio e uno che non avrebbe mai speso 25 milioni di euro per quello scarpone di Felipe Melo”. Valensise preoccupata: “Scusa Claudio, per il pubblico femminile di non addetti, chi è che ha speso 25 milioni per lo scarpone Melo? Un italiano? E di quale squadra? Non è che per caso è l'untochiomato?”. Peduzzi infierisce: “L'Europa vive e lotta senza di noi, i brasiliani che piangono sono commoventi. La buona notizia però è che l'uomo del disastro sia uno juventino (è juventino, no?)”.
Tiliacos non ci sente: “Mi sembra presto per sbilanciarsi, non è che l'ennesima dimostrazione della rotondità del pallone. E poi io tifo Argentina (o meglio, Maradona) e mi scoccerebbe dovermi riconvertire”. Pompili sente la calda estate, è ormai chiaro: “Felicitazioni all'Olanda, ignoro la maggior parte delle scelte tecniche e delle conseguenze agonistiche, ma la maschia irruenza con la quale hanno giocato la partita di oggi è stato un belvedere. Tanto il Mondiale lo vince il Ghana, mettetevi l'anima in pace”. Crippa più tagliente di una sua letterina: “Vecchia Europa in rimonta, sì. Ma il problema è capire se l'Italia fa parte della ripresa europea, o se abbiamo perso anche questo treno. I dati di politica macro-calcistici sono inquietanti: Berlusconi è il presidente del Consiglio dell'Italia fuori dai Mondiali nel 2002 e 2010. E fin qui, vabbè. Poi però va a dire a Cameron che Capello è uno dei suoi, ed è andata come sappiamo. Poi è andato anche a fare i complimenti a Lula per Kaká. E girano già voci che Felipe Melo abbia in tasca le deleghe al posto di Brancher”.
Zuncheddu si lancia in un'analisi antropologica: “Ma che Europa in rimonta. Che esiste, l'Europa? Ma non scherziamo. Sneijder dopo il gol si schiaffeggiava la fronte che sembrava uno scimpanzé! Avete notato che la piazza di Rio de Janeiro durante la partita conteneva più persone di quante se ne sono viste a Roma nelle ultime cinque manifestazioni messe insieme?”. Per fortuna c'è l'originale Merlo: “Il mondiale lo vince l'Argentina, le europee non vincono mai fuori dall'Europa”. Colpo d'anca di Crippa sul finale: “Salvatore, il Mondiale lo vince l'Argentina probabilmente come Fini diventa capo del Pdl”. Chiude da par suo Valensise: “Io ve l'avevo detto: Ghana-Slovacchia in finale. Ma anche Ghana-Olanda non sarebbe male, no? E sul tifo noi donne non avremmo dubbi”. Si ricorda ai lettori che Ghana e Olanda, se si incontrano, si incontrano in semifinale.


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