Meglio guardare Wimbledon

Francesco Vergani

Per oggi è attesa la Regina: "Maestà, qui non è cambiato niente dalla Sua ultima visita nel 1977; niente, a parte le strutture degli impianti (avrà modo di vedere la copertura del campo centrale, inaugurata l'anno passato). Però non è cambiato l'essential character di Wimbledon, rinsaldato dalla passione di giocatori e spettatori i quali desiderano essere parte di uno degli eventi sportivi più esaltanti, nel mondo".

    Per oggi è attesa la Regina: "Maestà, qui non è cambiato niente dalla Sua ultima visita nel 1977; niente, a parte le strutture degli impianti (avrà modo di vedere la copertura del campo centrale, inaugurata l'anno passato). Però non è cambiato l'essential character di Wimbledon, rinsaldato dalla passione di giocatori e spettatori i quali desiderano essere parte di uno degli eventi sportivi più esaltanti, nel mondo". Il chairman dell'All England Lawn Tennis Club, sir Tim Phillips, ha già reso noto da tempo il testo del suo messaggio di benvenuto, rivolto all'ospite il più illustre e gradito, del torneo in corso di svolgimento nelle settimane della Coppa del Mondo di calcio. A dispetto di, a differenza di, e chi se ne frega di. Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Oggi arriva la Regina e Wimbledon inganna l'attesa, fa comunque parlare di sé nonostante il retropensiero di tutti gli inglesi corra a quell'ottavo di finale contro i tedeschi, in programma domenica prossima pomeriggio. Quando sugli schermi televisivi dislocati a Wimbledon, andranno solo e soltanto le immagini dai campi di Wimbledon.

    Hai sentito? Ma com'è possibile? Ma l'hanno fatto apposta, ma stanno facendo apposta? L'altroieri a Wimbledon è cominciata la partita che non finisce mai, sospesa l'altroieri e risospesa ieri al calare del sole. Dieci ore esatte di gioco, 163 games, riprenderanno dal 59 pari al tie-break, al quinto set: l'americano John Isner e il francese Nicolas Mahut, due più alti che forti (l'uno lungo 206 cm, l'altro 191), sono oramai nella storia, in quanto protagonisti della più lunga partita di tennis mai disputata. E il fatto strano solletica i curiosi come gli statistici, scatena i migliori battutisti della sala stampa. Ubaldo Scanagatta cita un collega: "Al giudice di sedia hanno applicato il catetere per urinare alla spina". All'All England Lawn Tennis Club tutti direbbero e farebbero di tutto, in questi giorni di Mondiale, pur di evitare il confronto, raccattare attenzione ed emozioni, scolorare l'erba del vicino.