Italia-Nuova Zelanda finisce 1-1. Il ct: "Dobbiamo fare di più".
Consigli a Lippi dai Foglianti
Il bar sport del Foglio apre i battenti mentre, sui televisori intelligentemente piazzati alle spalle dei redattori, scendono in campo Portogallo e Costa D'Avorio. Ciò che ancora scuote gli avventori che si affacciano sul bancone a ordinare acqua liscia (qualcuno ci prova col porto, in onore di Cristiano Ronaldo) è il pareggio dell'Italia contro il Paraguay. Adesso che succede? Che cosa deve fare Lippi per migliorare l'undici azzurro? Vietti versa da bere.
Il bar sport del Foglio apre i battenti mentre, sui televisori intelligentemente piazzati alle spalle dei redattori, scendono in campo Portogallo e Costa D'Avorio. Ciò che ancora scuote gli avventori che si affacciano sul bancone a ordinare acqua liscia (qualcuno ci prova col porto, in onore di Cristiano Ronaldo) è il pareggio dell'Italia contro il Paraguay. Adesso che succede? Che cosa deve fare Lippi per migliorare l'undici azzurro? Vietti versa da bere. La premessa è che in questo bar anche le donne possono parlare e sarebbe l'occasione per dimostrare finalmente che anche loro ne sanno. I primi interventi fugano ogni dubbio.
Per Zuncheddu: “Lippi dovrebbe infilare in fretta in squadra un giocatore bello come Santa Cruz del Paraguay, che ha reso a tutte noi il pareggio molto meno amaro. Farlo calciare vicino alla porta neozelandese, in favore di telecamera, possibilmente mentre piove perché la figaggine allora sarà irresistibile”. Sulla stessa lunghezza d'onda Peduzzi: “Dovrebbe cominciare con il mettersi una camicia, che quella giacca di due taglie più grandi è inguardabile. Poi valorizzare Pepe, che è figo”. Rizzini accorre in soccorso del sostituto di Buffon: “Lippi dovrebbe aprire un gruppo facebook a sostegno del povero portiere numero due Federico Marchetti, accolto a suon di 'nnamo bene, con questo…'”. In soccorso del calcio arriva Giuli, con un “consiglio retroattivo”: “Per vincere un Mondiale bisogna convocare almeno un terzo della formazione che ha appena vinto il campionato di serie A: calciatori che si conoscono a memoria quanto a difetti e qualità. Lippi avrebbe dovuto convocare un terzo dell'Internazionale. Ah, è vero, lo scudetto l'ha vinto una squadra di undici stranieri (anzi ventidue o trentatré)”.
Rio Paladoro ordina qualcosa e si dice “preoccupato perché secondo me l'Italia non ha deluso. Deve deludere un po' di più se vuole andare avanti. E' la tradizione”. Cerasa, al solito sintetico, non vede dove sia il problema: “Abbiamo sempre giocato così e abbiamo sempre dato l'impressione di essere un glorioso branco di pippe molto motivate. In Germania. In Francia. In America. Quante volte abbiamo sentito dire ‘la forza del gruppo', ‘se non fosse per lo spirito di squadra'. E' vero: oggi non abbiamo Baggio, non abbiamo Paolo Rossi e non abbiamo campioni simbolo (ma dove gioca Criscito?). Ma dato che questo Mondiale è il Mondiale degli allenatori e dato che questo allenatore ha sempre vinto coppe, scudetti e Mondiali giocando con giocatori che proprio formidabili non erano (quanti scudetti ha vinto Lippi con Pessotto?) io dico di stare tranquilli tranquilli. Perché in fondo basta tenere lontano dal campo un Marchisio o un Gilardino e basta mettere più nella mischia un Di Natale e un Camoranesi per fare un Mondiale niente male”.
E' il momento di Benini (e non sarà il solo intervento): “Sono preoccupata perché se non si danno un contegno in fretta ci saranno poche altre sere in cui Roma è così magnificamente deserta”. Valensise la butta sul politico: “Secondo me la cosa più raccapricciante, se vera, è la Padania che tifa Paraguay. Non demoralizziamo, sursum corda”. L'intervento da cartellino rosso è di Crippa, però: “Non capisco questo sfregio tattico al buon senso di aver voluto giocare in dieci, cioè con Gilardino che è il calciatore più inutile della storia del calcio. Ieri era così fuori dal gioco che manco s'è bagnato i capelli. Ma perché non lo fa giocare, Pazzini? Bombolo Cannavaro si è fatto uccellare su un cross dalla trequarti calciato come negli anni 50 da uno che quanto a stacco perentorio e mobilità sembrava il ministro Lunardi, ma senza manco i favori”. Dal tavolino degli esteri parla Pedersini: “I saccenti della stampa estera dicono che siamo noiosi, dei vecchi rottami con tanto cuore ma talmente poca tecnica da farsi spaventare perfino dal Paraguay. Non se ne intendono: tutti dicevano così anche di Bruce Wayne, prima che entrasse a far parte della Setta delle Ombre”. Valensise sembra più esperta di Varriale (e forse lo è): “Gli stiamo sulle palle, perché siamo belli e stiamo simpatici a tutti. Altro che vecchi rottami, si guardassero loro, ciao”.
Dal bancone dell'on line ecco la voce di Pompili: “Vabbé che ne ho seguito (un pezzo) su Rai sport, ma direi che Lippi dovrebbe prendere ripetizioni dal ct Kim: ‘So bene che il Brasile è favorito, ma nel calcio non sempre vincono i migliori'. Addirittura, potrebbe mettere il portiere al posto dell'attaccante, per mischiare un po' le carte. Ah, saggezza nord coreana”. Sembra di essere al processo di Biscardi, di nuovo Crippa: “Dimenticavo: Lippi dovrebbe vietare seduta stante le wags e facente funzioni nel ritiro, altrimenti poi i vecchietti come Buffon si beccano il colpo della strega, come delle D'Addario qualsiasi”. Dall'America c'è un Ferraresi cattivo: “Lippi dovrebbe cambiare la montatura degli occhiali e smettere quella tuta anni Novanta, inguardabile. Per il resto bene: con i giocatori imbarazzanti che abbiamo sta facendo il massimo”.
Poi il grido di dolore di Benini (“Io non capisco una parola di quello che dite, neanche i nomi propri, come soffro”), supportato da Valensise (“Per me pure, tutto ostrogoto, tranne Buffon e Lippi, chi sono gli altri eroi?”). E' tardi, Merlo è preda della nostalgia: “Vogliamo Totò Schillaci!”. La serranda la tira giù Benini: “Marina (Valensise, ndr) dovrebbe seguire i Mondiali minuto per minuto, io ve l'ho detto eh”.


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