Marcegaglia: "Ridurre le tasse su imprese e lavoratori"

Lotta dura senza paura per una politica ultrasviluppista

Redazione

Anche gli assicuratori, come gli industriali, approvano con un “sì, ma” la manovra del governo per risanare i conti pubblici. Come anticipato ieri dal Foglio, Confindustria ha dato un sostanziale ok al decreto dell'esecutivo: “Cercheremo di capire quante misure siano davvero strutturali”, ha detto Emma Marcegaglia ieri nel corso dell'assemblea confindustriale privata che precedeva quella pubblica di oggi. Una posizione simile è quella dell'Ania, l'associazione che riunisce le compagnie assicurative.

Leggi Marcegaglia accetta l'emergenza, ma non senza riforme per la crescita - Segui in diretta l'assemblea di Confindustria

    Anche gli assicuratori, come gli industriali, approvano con un “sì, ma” la manovra del governo per risanare i conti pubblici. Come anticipato ieri dal Foglio, Confindustria ha dato un sostanziale ok al decreto dell'esecutivo: “Cercheremo di capire quante misure siano davvero strutturali”, ha detto Emma Marcegaglia ieri nel corso dell'assemblea confindustriale privata che precedeva quella pubblica di oggi. Una posizione simile è quella dell'Ania, l'associazione che riunisce le compagnie assicurative. Dice al Foglio Fabio Cerchiai, presidente dell'Ania: “E' una manovra coraggiosa che prevede una serie di interventi più emergenziali che strutturali. Il giudizio non è certamente negativo ma l'auspicio è che alle misure contingenti seguano presto quelle che agiscono più in profondità e non soltanto sulla spesa pubblica improduttiva”.

    Comprimere il perimetro del settore pubblico, seppure sulla spinta della Commissione europea e del giudizio di mercati e agenzie di rating, è un obiettivo apprezzato dalle compagnie: il restringimento del settore pubblico apre potenzialmente un ruolo maggiore delle imprese di mercato. “La via d'uscita dalla crisi è una cooperazione nuova tra pubblico e privato”. L'industria assicurativa, secondo Cerchiai, sarà chiamata ad avere una funzione crescente per aiutare e realizzare riforme come quella sanitaria e previdenziale, oltre a contribuire nel risolvere questioni quali l'invecchiamento della popolazione e le conseguenze delle calamità naturali che richiedono grandi investimenti sulla prevenzione”. Ma per far questo occorrono innovazioni legislative che prevedano e incentivino l'ingresso di società e capitali privati in settori oggi a prevalenza pubblica. L'allungamento della vita, per il numero uno degli assicuratori, implica un necessario aumento dell'età di pensionamento e un ruolo maggiore per la previdenza complementare.

    E il taglio delle imposte non è una priorità? Per Cerchiai la leva fiscale, ossia la riduzione della pressione tributaria su imprese e lavoratori, “è di certo una delle opzioni per una politica economica procrescita, ma mi rendo conto che deve essere economicamente compatibile con gli equilibri della finanza pubblica. I mercati specie in questi frangenti guardano con attenzione alla capacità dei governi di non provocare falle nei conti pubblici”. Detto questo, il presidente dell'Ania riconosce che soltanto con i tagli alla spesa la manovra può avere effetti indiretti depressivi che devono essere contrastati “da politiche liberalizzatrici e privatizzatrici” sul lato dell'offerta. Una visione che accomuna anche Confindustria. Cerchiai non si meraviglia, anzi rilancia: “E' tempo di avere una voce unica delle imprese, solo così possiamo contare di più”, dice il presidente dell'Ania in un appello indiretto ai vertici della confederazione presieduta da Emma Marcegaglia che oggi terrà l'assemblea annuale.

    Gli assicuratori pensano di aver già compiuto significativi passi unificanti: la federazione Abi-Ania rappresenta banche e assicurazioni. Da pochi giorni la federazione ha inaugurato un ufficio a Bruxelles, ha in corso un potenziamento delle strutture e una revisione della governance. L'auspicio, aggiunge il capo degli assicuratori, è quello di trovare concrete forme di collaborazione con viale dell'Astronomia: “Ci sono temi, come la sanità, la previdenza, l'accesso al credito che sono comuni con Confindustria. Per questo sarebbe opportuna un'alleanza strategica”. Oggi la parola a Marcegaglia, che ieri nell'assemblea privata di Confindustria ha rintuzzato i critici interni con queste parole: “Ci sono stati attacchi ingiuriosi di chiara provenienza. Sarò con voi per l'indipendenza della nostro istituzione”. Un riferimento indiretto a LCdM? Ma un successivo abbraccio fra i due fuga ogni domanda, forse.

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