Che cosa ci fanno trecento russi in bicicletta in una notte romana?
Se nella notte tra sabato e domenica foste incappati all'EUR o alla Garbatella in una folla muta in bicicletta scortata dalla polizia municipale, avrete assistito alla mitica ‘Velonotte' della MosKultProg, l'associazione culturale moscovita che organizza passeggiate a piedi o in bicicletta alla scoperta di architetture sconosciute. E che dopo Mosca, Novgorod e Tver, è sbarcata nella città eterna nella sua prima tournée internazionale. Trecento, tra russi e italiani, si sono ritrovati a celebrare i 140 anni di Roma capitale d'Italia e il 65' anniversario della vittoria sovietica nella Seconda Guerra Mondiale.
Se nella notte tra sabato e domenica foste incappati all'EUR o alla Garbatella in una folla muta in bicicletta scortata dalla polizia municipale, avrete assistito alla ‘Velonotte' della MosKultProg, l'associazione culturale moscovita che organizza passeggiate a piedi o in bicicletta alla scoperta di architetture sconosciute. E che dopo Mosca, Novgorod e Tver, è sbarcata nella città eterna nella sua prima tournée internazionale. Trecento, tra russi e italiani, si sono ritrovati a celebrare i 140 anni di Roma capitale d'Italia e il 65mo anniversario della vittoria sovietica nella Seconda Guerra Mondiale. Cervello e cuore dell'operazione è Sergey Nikitin, 32 anni, occhi azzurri e capelli lunghi, una passione per Battiato e Venditti, e un debole per Sabrina Ferilli. Professore di Storia dell'arte all'Università Statale di Mosca RUDN, Nikitin gira il mondo a raccontare la trasformazione urbanistica della sua capitale.
I ciclisti, tutti muniti di radioline, ascoltavano via etere le gesta degli architetti Adalberto Libera, Marcello Piacentini e Innocenzo Sabatini, e i commenti sulla trasformazione sociale e culturale delle periferie fatti da professori del calibro di Vittorio Vidotto e Piero Ostilio Rossi. “Ho scelto di raccontare i luoghi simbolici della Roma contemporanea con un percorso che partiva dal cuore della città per attraversare i luoghi della prima edilizia pubblica e degli storici scontri sociali, concludendo all'EUR dove oggi si osserva un nuovo cambiamento di Roma” spiega Nikitin. Presente tra i ciclisti, il celebre studioso russo Vladimir Paperny, ma anche studenti arrivati dall'Italia intera, tutti informati da un potentissimo tam tam cibernetico. Tra cadute per scalini mal illuminati e scontri di massa degni del Giro d'Italia, i trecento prodi della ‘Velonotte' sono partiti pochi minuti prima della mezzanotte alla volta delle Poste di via Marmorata.
Sotto i portici un breve incontro con i senzatetto impauriti dall'improvvisa invasione russa, poi biciclette in spalla su per la scalinata Brin, un'occhiata all'‘Albergo Rosso' della Garbatella dove furono messi gli sfollati del centro storico, e infine sulla Cristoforo Colombo tra gli imbarazzati sorrisi di signorine nigeriane. Luoghi che hanno sorpreso anche i romani presenti, che chiedevano quale fosse l'Arco di Costantino da cui tutto partiva. Degno finale dell'avventura, un picnic con menu strettamente sovietico all'ombra del cane a sei zampe del palazzo dell'Eni all'Eur: aringhe e cipolle, pane nero, crostini abbrustoliti, calamari secchi, vodka e sambuca. In attesa della prossima fermata internazionale di MosKultProg, che potrebbe essere Torino o Londra.


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