La Cassazione sul processo Mills: "Reato prescritto"
Annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione del reato della condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione dell'avvocato inglese David Mills, accusato di corruzione in atti giudiziari. E' questa la sentenza emessa stasera dalle sezioni unite penali della Cassazione.
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Annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione del reato della condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione dell'avvocato inglese David Mills, accusato di corruzione in atti giudiziari. E' questa la sentenza emessa stasera dalle sezioni unite penali della Cassazione.
Le sezioni unite penali della Cassazione hanno confermato, con la sentenza di stasera, le statuizioni civili - un risarcimento pari a 250mila euro - disposte gia' con le sentenze di merito, a favore della presidenza del Consiglio dei Ministri, parte civile nel processo all'avvocato inglese David Mills, condannato anche stasera a rifondere gli onorari in favore delle parti civili per 10mila euro.
"E' prematuro fare commenti su una sentenza della Cassazione di cui non conosco il dispositivo. In ogni caso, quello che ha deciso la Suprema Corte riguarda solo Mills e non anche Berlusconi. Succede spesso che ci siano sentenze difformi dalle Sezioni Unite della Cassazione". Cosi' uno dei legali del premier, Piero Longo, sulle conseguenze che la decisione della Suprema Corte potra' avere sul processo milanese in cui e' imputato Silvio Berlusconi.
Si chiude dopo oltre 13 anni la vicenda giudiziaria di David Mills, l'avvocato inglese considerato dai magistrati milanesi il creatore delle societa' off shore di Fininvest. Tutto inizia con l'interrogatorio del legale, da parte dei Pm Francesco Greco e Margherita Taddei, il 3 dicembre del 1996: lo scopo e' quello di accertare origine e contenuto di decine di faldoni sequestrati ad aprile nel suo ufficio di Londra nell'ambito dell'inchiesta sui presunti falsi in bilancio del 'biscione'. 20 novembre 1997: Mills testimonia al processo per le tangenti alla Guardia di Finanza in cui e' imputato Silvio Berlusconi. 2 febbraio 2004: il legale scrive al suo commercialista Bob Drennan preoccupato perche' il fisco inglese gli chiede conto di 600mila dollari non denunciati nel 2007 come parcella professionale. Nella missiva spiega che "le persone di Mister B. conoscono come stanno le cose: sanno che con le mie deposizioni in tribunale, l'ho tenuto fuori da un mare di guai". I processi a cui si riferisce, precisa, sono quelli su All Iberian e sulle tangenti alla GdF. 18 luglio 2004: Mills viene interrogato e ai Pm che gli mostrano la lettera a Drennan conferma l'origine di quei soldi provenienti dall'entourage di Berlusconi. "Pur non avendo mai detto il falso - precisa - ho tentato di proteggere Berlusconi". 7 novembre 2004: si presenta spontaneamente in procura e, in un memoriale consegnato ai Pm ritratta la confessione e racconta che i 600mila dollari non erano un "regalo" di Berlusconi ma una somma custodita per conto di un suo cliente, l'armatore Diego Attanasio. I Pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo non gli credono. 30 novembre 2005: Silvio Berlusconi riceve un invito a comparire nel quale la Procura di Milano gli contesta i reati di corruzione in atti giudiziari e concorso in falsa testimonianza per aver fatto versare dal manager Fininvest Carlo Bernasconi "non meno di 600mila dollari" sui conti svizzeri di Mills affinche' "dichiarasse il falso, negasse il vero o tacesse fatti a sua conoscenza".
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