Essere Loretta a Manhattan

Redazione

Fareed Zakaria, Peter Beinart e Thomas Friedman erano stati tra i più intonati trombettieri dell'intervento armato per destituire Saddam Hussein, quando tutto il paese seguiva come un sol uomo Bush. Su Newsweek, su New Republic e sul New York Times, i tre opinionisti dell'establishment di politica estera sono già in prima fila a sostenere, come Loretta Napoleoni, che tutto sommato al Qaida non rappresenta una minaccia esistenziale per l'America.

    Uno spettro si aggira per l'America, quello di Loretta Napoleoni, la sedicente massima esperta mondiale di terrorismo, talmente competente da sostenere che il macellaio jihadista Al Zarqawi, già decapitatore personale di Nick Berg, fosse soltanto un povero proletario giordano creato da quegli stupidi e ingenui di americani. Il paradigma di Loretta è questo: il terrorismo islamista, in fondo, non è una minaccia così pericolosa come si vuol far credere. A sostenere la tesi ora sono anche alcuni rispettati opinionisti americani, gente sempre pronta ad adeguarsi allo spirito del tempo. Fareed Zakaria, Peter Beinart e Thomas Friedman erano stati tra i più intonati trombettieri dell'intervento armato per destituire Saddam Hussein, quando tutto il paese seguiva come un sol uomo Bush, salvo prenderne le distanze a mano a mano che le sorti del conflitto peggioravano e il sentimento popolare scemava.

    Su Newsweek, su New Republic e sul New York Times, i tre opinionisti dell'establishment di politica estera hanno preventivamente rassicurato i connazionali sulla serietà di Obama sulle questioni di sicurezza nazionale, ma ora che la stanchezza da guerra al terrorismo comincia ad affaticare anche la nuova Casa Bianca sono già in prima fila a sostenere, come Loretta, che tutto sommato al Qaida non rappresenta una minaccia esistenziale per l'America. Zakaria è il più convinto. Negli ultimi mesi ha scritto che i talebani non sono un problema, così come non c'è da preoccuparsi degli ayatollah iraniani dotati di arsenale nucleare. L'ultima è su al Qaida: non facciamoci prendere dal panico, incutere paura è il vero obiettivo di Bin Laden, le reazioni sconsiderate sono controproducenti. Il fallito attentato di Natale, ha scritto Beinart, dimostra che al Qaida è debolissima. “Non possiamo farci consumare dalla guerra al terrorismo”, ha scritto Friedman, combatterla spetta alle società islamiche. Almeno fino a quando il vento dell'opportunismo spingerà altrove.