Perché lo scudo fiscale piace tanto ai francesi
I risultati del fisco italiano faranno riflettere la Francia?”. Testuale. Le Monde non è certo un giornale innamorato di Berlusconi. Eppure in un articolo del 26 dicembre, “Amnistier ou punir, que faire face à l'évasion fiscale?”, ha fatto l'elogio dello scudo fiscale italiano, contrapponendone l'efficacia allo sterile moralismo francese. “Mercoledì 23 dicembre Giulio Tremonti, il ministro dell'Economia, aveva il volto estasiato di colui che ha appena trovato un tesoro.
I risultati del fisco italiano faranno riflettere la Francia?”. Testuale. Le Monde non è certo un giornale innamorato di Berlusconi. Eppure in un articolo del 26 dicembre, “Amnistier ou punir, que faire face à l'évasion fiscale?”, ha fatto l'elogio dello scudo fiscale italiano, contrapponendone l'efficacia allo sterile moralismo francese. “Mercoledì 23 dicembre, al momento della conferenza stampa di fine anno, Giulio Tremonti, il ministro dell'Economia, aveva il volto estasiato di colui che ha appena trovato un tesoro. Un tesoro da 80 miliardi di euro e probabilmente anche di più. Ovvero, l'ammontare dei capitali regolarizzati in Italia grazie all'amnistia fiscale in vigore dal 15 settembre, che permette agli evasori di rimpatriare i beni ubicati all'estero (capitali, titoli, gioielli, yacht…) tramite una tassa del 5 per cento. Queste stime lasciano perfino intravedere un filone ancora più ricco, dell'ordine dai 100 ai 110 miliardi di euro”. “Lo stato italiano ha così recuperato 4 miliardi di imposte, che hanno permesso di provvedere a metà della legge finanziaria 2010… Le due precedenti leggi di amnistia del 2000 e del 2002 non avevano apportato che 2 miliardi”.
Le Monde ricorda che “questa misura è stata duramente criticata dall'opposizione”. Tuttavia “per Tremonti, la questione non è sapere se la legge è etica o no, ma se è efficace”. “Un'impostazione radicalmente differente da quella impiegata in Francia, che si vuole più morale e aggressiva… ma molto meno efficace”. Le Monde ricorda i 3.000 presunti evasori fiscali francesi che al ministro del Bilancio, Eric Woerth, risultavano dalle liste della sola banca svizzera Hsbc: l'equivalente, in capitali, di 5-6 miliardi di euro. Ma con la “cellule de régularisation des avoirs dissimulés à l'étranger”, aperta ad aprile a Parigi, non hanno recuperato che mezzo miliardo. “Peggio che un errore”, è il parere dell'ex presidente di Hsbc in Francia, Gérard de Bartillat. Per le sue stime in Svizzera ci sarebbero capitali francesi per 100 miliardi di euro e almeno 10 di questi miliardi potrebbero essere tranquillamente recuperati attraverso uno scudo fiscale all'italiana. Ma ci vorrebbe un Tremonti francese, un Tremontì.


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