Provate a spiegare Spatuzza fuori di qui, impossibile
Doveva essere il giorno del piazzale Loreto mediatico, con Silvio Berlusconi impiccato a ogni parabola satellitare. Doveva essere il giorno dello sputtanamento globale con più di duecento giornalisti stranieri stipati nella grande aula del tribunale di Torino e pronti a raccontare ai telespettatori di tutto il mondo la storia criminale di un premier che per conquistare il potere aveva stretto un patto scellerato non solo con la mafia dei piccioli ma anche con quella delle stragi. Invece niente.
Leggi: Come difendersi da uno Spatuzza che dà di mafioso a Berlusconi-
Leggi: Andrea's Version
Leggi I conti che non tornano nelle accuse dei pentiti al Cav. - Leggi Un mostro si aggira per le procure. Il concorso esterno - Leggi gli altri articoli di giustizia
Doveva essere il giorno del piazzale Loreto mediatico, con Silvio Berlusconi impiccato a ogni parabola satellitare. Doveva essere il giorno dello sputtanamento globale con più di duecento giornalisti stranieri stipati nella grande aula del tribunale di Torino e pronti a raccontare ai telespettatori di tutto il mondo la storia criminale di un premier che per conquistare il potere aveva stretto un patto scellerato non solo con la mafia dei piccioli ma anche con quella delle stragi. Invece niente.
I giornalisti stranieri venuti ad ascoltare il pentito Gaspare Spatuzza non sono stati più di sette e quello che doveva essere uno show da Universal Picture è stato nient'altro che uno spettacolino modesto, su un palcoscenico quasi tutto italiano. Anzi, una replica per abbonati che di quelle rivelazioni, chiamiamole così, conoscevano già ogni riga e ogni sfumatura, compresi gli incontri dei boss che la sera, anziché starsene in carcere o latitanti su un pizzo di montagna, se ne andavano tranquillamente a chiacchierare in via Veneto.
Come mai tanto improvviso disinteresse? Steve Scherer, giornalista di Bloomberg News, lo ammette con soave candore. “E' difficile spiegare a un pubblico americano come la testimonianza di un mafioso che racconta fatti di seconda mano, risalenti a 15 anni fa, abbia assunto una tale importanza”. E chi può dargli torto? Steve, povero cristo, se vuole spiegare per benino ai suoi connazionali come tutto questo sia possibile, dovrà andare un po' oltre la cronaca e dire che in Italia un magistrato può chiudere e riaprire un'inchiesta a suo piacimento, che i processi possono anche non finire mai e che quando non si trovano i fatti o i riscontri necessari per bollare come mafioso Dell'Utri o chi per lui, basta che un pubblico ministero appenda l'accusa al chiodo del concorso esterno: un reato che non è reato, tanto è vero che non è previsto dal codice penale, ma un “comune sentire”, un odore di fritto che si attacca al vestito dell'imputato e persiste anche quando il fritto non c'è più.
Povero Steve. Ieri si aspettava magari che Spatuzza raccontasse di un tavolo ovale con a capo Mister Berlusconi che impartiva ordini ai mammasantissimi seduti attorno a lui. Invece per quasi un'ora d'udienza si è dovuto sorbire il pentito che parlava di “tre tabelloni pubblicitari, due lato mare e uno lato monte” installati in quel di Brancaccio da tale Dalfone Paolino, con il consenso dei terribili fratelli Graviano. E che c'entrava Dell'Utri, gli hanno chiesto. E lui: “Ho fatto un collegamento per via della pubblicità”. Vallo a spiegare agli americani.
Leggi: Andrea's Version
Leggi: Come difendersi da uno Spatuzza che dà di mafioso a Berlusconi-
Leggi I conti che non tornano nelle accuse dei pentiti al Cav. - Leggi Un mostro si aggira per le procure. Il concorso esterno - Leggi gli altri articoli di giustizia


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
